Martedì XXVI Settimana del Tempo Ordinario

San Vincenzo de’ Paoli, Presbitero

Giobbe 3,1-3.11-17.20-23  Salmo 87  Luca 9,51-56

Per tutti ci sono giorni no! Giorni nei quali si mastica amaro e si vorrebbe non svegliarsi più! Si tratta di una serie di concomitanze a livello interiore ed esteriore tali per cui non si riesce più a vedere un filo di positività nella propria vita. Il brano tratto dal libro di Giobbe che oggi la liturgia ci propone ne è uno specchio mirabile: “Perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo?”. Capita di sentirsi così! Tuttavia, realisticamente, succede pure di essere alla stelle, con un entusiasmo incontenibile, con una voglia di vivere che sprizza da tutti i pori! In quei giorni tutto sembra luminoso e avvincente. La verità è che la vita non è mai riducibile in uno solo di questi estremi: è un insieme di gioie e di dolori dove noi siamo chiamati a giocare la nostra libertà. Capaci sempre di ricordarci che non esiste mai solo la gioia né solo la tristezza: di fatto, si può scegliere se pendere per l’una o per l’altra. Non riduciamo tutto a sensazioni: c’è sempre lo spazio della nostra libertà! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Accompagniamo nella casa del Padre, Giulio Cocchi (Via Caiani, 11).