VIII Domenica del Tempo Ordinario (C)

Siracide 27,5-8  Salmo 91  1Corinzi 15,54-58  Luca 6,39-45

Quando ascoltiamo il Vangelo – lo sperimento spesse volte sulla mia pelle – la tentazione è quella di considerarlo rivolto agli altri: “quella tal persona dovrebbe ascoltare questa Parola e ravvedersi…”, oppure: “questo messaggio dice chiaramente che io ho ragione e l’altro ha torto…”. Facilissimo chiamarsi fuori dalla stringente verità del Vangelo per evitare di mettersi seriamente in discussione.
Oggi, Gesù ci invita ad aprire gli occhi – anzi, spalancarli – su di noi: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?”. Prima di mettersi a osservare ciò che non va bene in chi ci vive accanto, siamo chiamati a scrutare nel profondo di noi stessi: è dentro di noi il male, non fuori!
Il caso serio del Vangelo è la mia conversione, non quella degli altri! Io posso occuparmi di cambiare il mio cuore, i miei pensieri, le mie azioni.

E’ tempo di occuparci semplicemente di noi stessi! Nel momento in cui avremo accolto il Vangelo, saranno le nostre parole ricche di misericordia a sanare e medicare le ferite di tanti fratelli e sorelle.
“L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene”: cosa esce dalla nostra bocca? E dal nostro cuore? Buona Domenica. don Luciano.