Domenica 27 febbraio

Pieve: alla Santa Messa delle 8.00 ricordiamo: Luigia Landi vedova Landi (Via di Collina, 34), Concetta Sofi vedova Giovannini (Via Landi, 1), Ada Balestri vedova Toccafondi (Via Marconi, 53), Mauro Bambi (Via della Costituzione, 26), Francesco Santacroce (Firenze).

Chiesa dei Cappuccini: ore 18.30 Santa Messa per l’accoglienza del Crocifisso di San Damiano che farà una peregrinazione nella nostra Unità Pastorale. (La settimana prossima sarà a Borgo).

Mercoledì 2 Marzo LE CENERI

Inizio della Quaresima. Giorno di digiuno, di astinenza dalle carni e di preghiera per la pace.

Orario delle Celebrazioni delle Sante Messe con imposizione delle Ceneri:

ore 8.00 in Pieve; ore 18.00 in Pieve; ore 21.00 al Santuario.

Giovedì 3 Marzo

Centro Giovanile: ore 18.30 incontro per coloro che sono interessati e disponibili ad animare il cammino sinodale nella nostra Unità Pastorale.

Venerdì 4 Marzo  Primo Venerdì del Mese

Santuario: ore 17.00 VIA CRUCIS (Per tutti i Venerdì di Quaresima).

Centro Giovanile: ore 21.00 riunione di tutti i catechisti.

Sabato 5 Marzo

Centro Giovanile: dalle 10 Confessioni per i ragazzi di Prima Media.

San Cresci: ore 15.30 Giada Dolabelli riceve il Santo Battesimo.

Santuario: alla Santa Messa delle ore 17.00 Ostensione del Santissimo Crocifisso.

Domenica 6 Marzo

Santuario: al termine della Santa Messa delle 10.30 “Velatio” del Santissimo Crocifisso.

Pieve: ore 15.00 e ore 16.30 Celebrazione della Prima Confessione per i bambini di Quarta Primaria del Catechismo.

Figliano: dalle 15.00 incontro del post Cresima ragazzi del 2007.

Olmi: ore 17.00 Ora di Adorazione Eucaristica guidata dal Cenacolo di Elia.

CAMMINO SINODALE DELLE CHIESE CHE SONO IN ITALIA

Anche la nostra Unità Pastorale si è messa in cammino per il sino della Chiesa Universale. Abbiamo iniziato coinvolgendo il Consiglio Pastorale e alcune realtà delle parrocchie si sono già messe in movimento.

Chi fosse interessato a partecipare al percorso in qualunque forma può contattare per e-mail Filippo Margheri (filippo.margheri@alice.it). Come riportato sopra Giovedì 3 marzo coloro che volessero aiutare nell’animazione del cammino sono invitati ad una riunione al Centro Giovanile alle ore 18.30.

Dopo Pasqua stiamo pensando di organizzare una giornata “sinodale” per tutta l’Unità Pastorale.

Catechesi sulla preghiera: 29.

La Chiesa maestra di preghiera

La Chiesa è una grande scuola di preghiera. Molti di noi hanno imparato a sillabare le prime orazioni stando sulle ginocchia dei genitori o dei nonni. Forse custodiamo il ricordo della mamma e del papà che ci insegnavano a recitare le preghiere prima di andare a dormire. Quei momenti di raccoglimento sono spesso quelli in cui i genitori ascoltano dai figli qualche confidenza intima e possono dare il loro consiglio ispirato dal Vangelo. Poi, nel cammino della crescita, si fanno altri incontri, con altri testimoni e maestri di preghiera (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2686-2687). Fa bene ricordarli.

La vita di una parrocchia e di ogni comunità cristiana è scandita dai tempi della liturgia e della preghiera comunitaria. Quel dono che nell’infanzia abbiamo ricevuto con semplicità, ci accorgiamo che è un patrimonio grande, un patrimonio ricchissimo, e che l’esperienza della preghiera merita di essere approfondita sempre di più (cfr ibid., 2688). L’abito della fede non è inamidato, si sviluppa con noi; non è rigido, cresce, anche attraverso momenti di crisi e risurrezioni; anzi, non si può crescere senza momenti di crisi, perché la crisi ti fa crescere: è un modo necessario per crescere entrare in crisi. E il respiro della fede è la preghiera: cresciamo nella fede tanto quanto impariamo a pregare. Dopo certi passaggi della vita, ci accorgiamo che senza la fede non avremmo potuto farcela e che la preghiera è stata la nostra forza. Non solo la preghiera personale, ma anche quella dei fratelli e delle sorelle, e della comunità che ci ha accompagnato e sostenuto, della gente che ci conosce, della gente alla quale chiediamo di pregare per noi.

Anche per questo nella Chiesa fioriscono in continuazione comunità e gruppi dediti alla preghiera. Qualche cristiano sente perfino la chiamata a fare della preghiera l’azione principale delle sue giornate. Nella Chiesa ci sono monasteri, ci sono conventi, eremi, dove vivono persone consacrate a Dio e che spesso diventano centri di irradiazione spirituale. Sono comunità di preghiera che irradiano spiritualità. Sono piccole oasi in cui si condivide una preghiera intensa e si costruisce giorno per giorno la comunione fraterna. Sono cellule vitali, non solo per il tessuto ecclesiale ma per la società stessa. Pensiamo, per esempio, al ruolo che ha avuto il monachesimo per la nascita e la crescita della civiltà europea, e anche in altre culture. Pregare e lavorare in comunità manda avanti il mondo. È un motore.

Tutto nella Chiesa nasce nella preghiera, e tutto cresce grazie alla preghiera. Quando il Nemico, il Maligno, vuole combattere la Chiesa, lo fa prima di tutto cercando di prosciugare le sue fonti, impedendole di pregare. Per esempio, lo vediamo in certi gruppi che si mettono d’accordo per portare avanti riforme ecclesiali, cambiamenti nella vita della Chiesa… Ci sono tutte le organizzazioni, ci sono i media che informano tutti… Ma la preghiera non si vede, non si prega. “Dobbiamo cambiare questo, dobbiamo prendere questa decisione che è un po’ forte…”. È interessante la proposta, è interessante, solo con la discussione, solo con i media, ma dov’è la preghiera? La preghiera è quella che apre la porta allo Spirto Santo, che è quello che ispira per andare avanti. I cambiamenti nella Chiesa senza preghiera non sono cambiamenti di Chiesa, sono cambiamenti di gruppo. E quando il Nemico – come ho detto – vuole combattere la Chiesa, lo fa prima di tutto cercando di prosciugare le sue fonti, impedendole di pregare, e [inducendola a] fare queste altre proposte. Se cessa la preghiera, per un po’ sembra che tutto possa andare avanti come sempre – per inerzia –, ma dopo poco tempo la Chiesa si accorge di essere diventata come un involucro vuoto, di aver smarrito l’asse portante, di non possedere più la sorgente del calore e dell’amore.

Le donne e gli uomini santi non hanno una vita più facile degli altri, anzi, hanno anch’essi i loro problemi da affrontare e, in più, sono spesso oggetto di opposizioni. Ma la loro forza è la preghiera, che attingono sempre dal “pozzo” inesauribile della madre Chiesa. Con la preghiera alimentano la fiamma della loro fede, come si faceva con l’olio delle lampade. E così vanno avanti camminando nella fede e nella speranza. I santi, che spesso agli occhi del mondo contano poco, in realtà sono quelli che lo sostengono, non con le armi del denaro e del potere, dei media di comunicazione e così via, ma con le armi della preghiera.

Nel Vangelo di Luca, Gesù pone una domanda drammatica che sempre ci fa riflettere: «Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?» (Lc 18,8), o troverà soltanto organizzazioni, come un gruppo di “imprenditori della fede”, tutti organizzati bene, che fanno della beneficenza, tante cose…, o troverà fede? «Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Questa domanda sta alla fine di una parabola che mostra la necessità di pregare con perseveranza, senza stancarsi (cfr vv. 1-8). Dunque, possiamo concludere che la lampada della fede sarà sempre accesa sulla terra finché ci sarà l’olio della preghiera. La lampada della vera fede della Chiesa sarà sempre accesa sulla terra finché ci sarà l’olio della preghiera. È quello che porta avanti la fede e porta avanti la nostra povera vita, debole, peccatrice, ma la preghiera la porta avanti con sicurezza. È una domanda che noi cristiani dobbiamo farci: prego? Preghiamo? Come prego? Come dei pappagalli o prego con il cuore? Come prego? Prego sicuro che sono nella Chiesa e prego con la Chiesa, o prego un po’ secondo le mie idee e faccio che le mie idee diventino preghiera? Questa è una preghiera pagana, non cristiana. Ripeto: possiamo concludere che la lampada della fede sarà sempre accesa sulla terra finché ci sarà l’olio della preghiera.

E questo è un compito essenziale della Chiesa: pregare ed educare a pregare. Trasmettere di generazione in generazione la lampada della fede con l’olio della preghiera. La lampada della fede che illumina, che sistema le cose davvero come sono, ma che può andare avanti solo con l’olio della preghiera. Altrimenti si spegne. Senza la luce di questa lampada, non potremmo vedere la strada per evangelizzare, anzi, non potremmo vedere la strada per credere bene; non potremmo vedere i volti dei fratelli da avvicinare e da servire; non potremmo illuminare la stanza dove incontrarci in comunità… Senza la fede, tutto crolla; e senza la preghiera, la fede si spegne. Fede e preghiera, insieme. Non c’è un’altra via. Per questo la Chiesa, che è casa e scuola di comunione, è casa e scuola di fede e di preghiera.