Giovedì V Settimana del Tempo Ordinario

1Re 11,4-13  Salmo 105  Marco 7,24-30

“Quando Salomone fu vecchio, il suo cuore non restò integro con il Signore, suo Dio, come il cuore di Davide, suo padre”. Salomone è stato un sovrano esemplare per tutta la sua vita, con una saggezza che persino la regina di Saba volle andare a conoscere; costruì un Tempio tale da suscitare ammirazione da parte di tutti i popoli; anche nella condotta di vita fu irreprensibile e stimato da tutti. Invece, se andiamo a rileggere la storia del padre Davide, non si contano le cadute rovinose e le bassezze incresciose di cui si è macchiato. Perché, allora, un trattamento così diverso tra Davide e Salomone? Perché a Davide Dio perdonò tutta una serie di trasgressioni e a Salomone non chiuse l’occhio per lo scivolone finale? Nel versetto che ho citato emerge chiaramente la differenza: il cuore! Nella vita può capitare – e di solito capita – di commettere peccati, infrazioni, mancanze, ma non è questo il problema; Davide, appena commetteva un peccato, era così intimo a Dio che ne percepiva immediatamente l’orrore e il dispiacere. È il cuore che va custodito, cioè l’amore e l’amicizia con il Signore. Salomone vendette il cuore. Il suo cuore non era più tutto per Dio ma per altre divinità. Qui sta la differenza… anche per noi! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Preghiamo per Rosanna Gigli nei Buti (via del Campo, 11) che oggi accompagniamo nel suo ritorno al Padre.