Giovedì IV Settimana del Tempo Ordinario

Ebrei 12,18-19.21-24  Salmo 47  Marco 6,7-13

“Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli”. C’è un duplice movimento, esattamente l’uno opposto all’altro, segnalato da questo versetto: da una parte l’andare verso Gesù e dall’altra il partire da Gesù. È interessantissimo: Gesù desidera che i discepoli siano vicini a Lui, siano attaccati a Lui, lo ascoltino e lo seguano: sembra una richiesta quasi “eremitica”, un ritiro dal mondo, per stare con Gesù e basta. In realtà, lo stare con Gesù si rivela esattamente come il presupposto per un necessario partire verso il mondo. Non c’è uno stare con Gesù che distacchi dall’uomo, che segnali un disinteresse per l’umanità. A volte si sente dire, rispetto alle persone che scelgono la consacrazione monacale, “è una fuga dal mondo”… assolutamente no! Chi sta con Gesù è sempre “mandato” verso il prossimo. Quando ci viene la tentazione di vivere la fede come fuga dalla realtà, come ritiro dalle cose mondane, ricordiamocelo bene, stiamo sbagliando completamente direzione. Non si può andare dagli uomini senza partire da Gesù… non si può stare con Gesù senza una passione per l’umanità. Le due cose sono strettamente collegate e interdipendenti. Buona giornata. don Luciano.