Venerdì IV Settimana del Tempo Ordinario

Sant’Agata, Vergine e Martire

Ebrei 13,1-8  Salmo 26  Marco 6,14-29

Benché l’essere cristiani sia totalmente dipendente dalla fede nel Signore Gesù, riconosciuto come Salvatore e Redentore, non si può marginalizzare la necessità di uno stile di vita conforme allo stato di discepoli del Maestro di Nazaret. Quindi: se è vero che non è lo stile di vita a costituire la fede, è altrettanto vero che la fede determina uno stile di vita. Quanto Gesù chiede, se lo riconosciamo come il Signore della nostra vita, lo dobbiamo fare. Non perché lo riteniamo giusto razionalmente ma perché ci fidiamo di Lui. In qualche maniera, potremmo dire che le opere sono la cartina tornasole di una conformazione a Gesù. Se ci capita di guardare con compiacimento a quello che abbiamo fatto e di gloriarci delle nostre opere, o di confidare in qualche misura nella nostra religiosità, San Paolo ci ricorda che “l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge”. E se ci capita di fare appello ai meriti di Gesù passivamente, con un atteggiamento ozioso e sterile, sarà San Giacomo a ripeterci: “vedete che l’uomo è giustificato per opere e non per fede soltanto” . Così abbiamo i due insegnamenti per controllare e dirigere la nostra vita cristiana. San Paolo e  San Giacomo, lungi dal contraddirsi, si completano. Ascoltiamoli tutti e due insieme. Ecco cosa ricorda la Lettera agli Ebrei: “Fratelli, l’amore fraterno resti saldo. Non dimenticate l’ospitalità… Ricordatevi dei carcerati… e di quelli che sono maltrattati… Il matrimonio sia rispettato da tutti… La vostra condotta sia senza avarizia… Ricordatevi dei vostri capi…”. Atteggiamenti nobili che manifestano il cuore tenero di chi, amato, non può che amare. Proviamoci! Questo è il solo miracolo di cui la terra ha bisogno: di credenti credibili. Buona giornata. don Luciano.