Martedì XXII Settimana del Tempo Ordinario

1Tessalonicesi 5,1-6.9-11  Salmo 26  Luca 4,31-37

Nei giorni nostri, guai parlare di morte con la gran parte della gente: fa paura, terrore, angoscia, gli scongiuri non si contano. Capisco chi non crede: la morte segna la fine di tutto, la distruzione di tutto. Ma chi crede non può assolutamente disperare. San Paolo giustamente scrive: “voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro”. La morte non ha potere su chi crede, non annienta la speranza perché Gesù è il Signore della vita che ha sconfitto la morte. A me capita spesso di tirar fuori l’argomento morte: credo che sia necessario prepararsi bene. Non deve assolutamente sorprenderci come un ladro ma deve trovarci pronti, affidati a Dio, contenti della vita che stiamo viventi, soddisfatti dei rapporti che abbiamo costruito. La morte è annientata da una vita buona e da un abbandono in Dio. Guardiamoci dentro e verifichiamo come siamo messi su questa questione. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Oggi accompagniamo Roberto Innocenti (Via Buozzi, 4) all’incontro col Signore della vita.