Sabato III Settimana del Tempo Ordinario
Ebrei 11,1-2.8-19 – Salmo – Luca 1,69-75 – Marco 4,35-41

“Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità”. Quante volte abbiamo sentito ripeterci che Abramo è il “padre nella fede”. Proprio per questo è giusto che proviamo a capire che cosa sia la fede a partire dalla sua esperienza. La Lettera agli Ebrei ci dà degli indizi. Anzitutto, la fede scaturisce da una chiamata. Significa che credere non è un atto intellettuale ma relazionale. Credere è uscire da sé e aprirsi a possibilità nuove che vanno oltre le proprie aspettative. Abramo si fida di Colui da cui è chiamato e per questo obbedisce. L’obbedienza di Abramo non è un atto di sottomissione ma un atto libero di una persona che si sente amata. E parte: si mette in cammino, non a caso, ma verso un luogo che Dio gli ha promesso. È evidente che Abramo immagina che il luogo che Dio gli ha promesso sia una terra feconda e bella dove abitare stabilmente, così da non vivere più la condizione di nomade. Ma Dio aveva in mente una terra ben diversa: la terra sacra della relazione con Lui. Abramo, grazie alla fede, andrà ben oltre la terra promessa: amico di Dio per sempre! La fede ci fa vivere per la terra portandoci oltre la terra. Spettacolo! Buona giornata. don Luciano.