Santi Innocenti, Martiri

1Giovanni 1,5 – 2,2  Salmo 123  Matteo 2,13-18

“Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più”. È un versetto che l’evangelista Matteo prende a prestito dal Geremia con il quale il profeta aveva espresso il pianto dei deportati nell’esilio babilonese come proprio della matriarca Rachele, già morta e sepolta da secoli. È una immagine suggestiva che aiuta a comprendere che il dolore della perdita dei figli non è solo della mamma interessata, ma è di tutte le mamme. Quando muore un figlio c’è una mamma che muore con lui. Non c’è bambino che non ci appartenga, che possiamo non ritenere nostro. E non c’è mamma che può essere lasciata sola nel suo dolore. Maria, la madre di Gesù, benché sia riuscita a far scampare a Gesù l’ira violenta di Erode, non è certo rimasta indifferente alla morte di tanti piccoli suoi coetanei. Non si può ragionare con il detto “mors tua vita mea!”. In questo giorno di ricordo dei Santi Innocenti, vittime della strage voluta da Erode, non possiamo non pensare a tanti bambini che subiscono violenze di ogni genere e insieme ai figli, alle tante mamme ferite irrimediabilmente da un lutto inconsolabile. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Preghiamo per Roberto Nazio che fino all’ultimo ha prestato servizio alla chiesa di Polcanto: il Signore lo accolga nella Casa del Padre.