San Giovanni, Apostolo ed Evangelista

1Giovanni 1,1-4  Salmo 96  Giovanni 20,2-8

“Quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo”. Questo versetto della Lettera di San Giovanni mi fa sempre impazzire. E’ capace di dire in poche parole tutta la straordinarietà del mistero dell’Incarnazione in una maniera unica. Tutti i sensi, cioè la nostra corporeità, fanno esperienza di Dio! La convinzione che Dio è qualcosa di astratto perché non si vede, non si sente e non si tocca, in questi versetti è totalmente smontata. Se di Dio non potessimo fare esperienza, non sarebbe credibile per l’uomo: sarebbe assolutamente condivisibile la posizione di tanti filosofi che descrivono il fenomeno religioso come una proiezione idealizzata dei desideri incompiuti dell’uomo. Nella prospettiva cristiana questa osservazione filosofica è chiaramente smontata: Dio non è una creazione del pensiero ma è una persona che si manifesta e che chiede relazione. San Giovanni, di fatto, dichiara che chi non conosce Dio è solo perché non lo vuole conoscere, non vuole avere rapporti con Lui. È una scelta non una impossibilità! Con il mistero dell’Incarnazione ci si incontra e ci si scontra con un Dio sorprendentemente concreto… altro che astratto! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Dio Padre conceda a Giovanni Graziani (Via Beato Angelico, 12) e a Patrizia Sica in Sole (Luco) che si sono addormentati in Cristo, di risvegliarsi con Lui nella gioia della risurrezione.