Giovedì della VI Settimana di Pasqua

San Filippo Neri, Presbitero

Atti 18,1-8  Salmo 97  Giovanni 16,16-20

Gesù apre il suo cuore ai discepoli e parla del suo destino di morte. Usa espressioni non facili da decifrare: “Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete”. I discepoli non riescono a capire perché non sanno né della morte né della risurrezione. C’è una cosa però che la lingua italiana non facilita nella comprensione più profonda delle parole di Gesù: si tratta del termine vedere! Nella lingua greca sono utilizzati due termini differenti: il primo che riguarda il vedere materiale, il vedere le cose; il secondo riguarda il vedere spirituale, il vedere oltre. Gesù invita i suoi discepoli a fare questo cammino: da un vedere immediato ad un vedere in profondità. È il passaggio proprio della fede: si tratta di vedere sempre Gesù ma in maniera diversissima. Oserei paragonare questo passaggio a quello che avviene tra due persone che si guardano prima da semplici amici e poi da innamorati. Il vedere è lo stesso ma che abisso nella profondità! Chi ha orecchi per intendere intenda. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera per Lucia Mucciaccia vedova Diotaiuti (Via Che Guevara, 10) e per Renato Cipriani (Piazzale Curtatone e Montanara, 66) che entrano nel riposo eterno.