Martedì XXX Settimana del Tempo Ordinario

Efesini 5,21-33  Salmo 127  Luca 13,18-21

“Come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto”. Con l’aria che tira, questa sentenza di San Paolo sarebbe certamente sottoposta a censura. Parlare di sottomissione non è per nulla ammissibile al giorno d’oggi! Peccato, però, che Paolo, dopo aver scritto questa cosa della sottomissione delle mogli aggiunga subito: “Voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei”. Beh, essere sottomessi come a Cristo, c’è da dire, è tanta roba: andiamo a leggere il Vangelo per vedere come Cristo sottomette le persone! Le sottomette lavando loro i piedi, mettendosi nelle mani delle guardie assicurandosi che i suoi amici siano liberati, muore in croce per amore… Bene: è chiaro che, nella logica del Vangelo, il matrimonio si realizza dentro una gara dove chi sta più sotto dell’altro, vince, chi serve di più, vince, chi ama di più, vince. La sottomissione è il contrario dell’affermazione di sé, della superiorità, del primato dell’io. È chiaro che il mondo non può capir questo linguaggio: è il linguaggio dell’amore secondo Dio! San Paolo lo sottolinea chiaramente: “È un mistero grande!”. Beati coloro che lo riconoscono e lo vivono: sperimentano il paradiso qui! Altro che la banale contrapposizione ideologica del maschilismo e del femminismo… Buona giornata. don Luciano.

P.S. Preghiamo per Anna Maria Abrardo nei Bernardi (Via Gobetti, 38) che si è addormentata nella pace di Cristo.