Mercoledì XXX Settimana del Tempo Ordinario

Efesini 6,1-9  Salmo 144  Luca 13,22-30

Signore, sono pochi quelli che si salvano?”. È una domanda che molti si pongono. Soprattutto pensando alla vita oltre la morte. C’è una curiosità circa il destino degli altri, quasi che il proprio fosse evidente. Ho imparato a non chiedermi più questa cosa per il fatto che Gesù ha chiarito perfettamente quale deve essere il punto centrale e cruciale del nostro interesse: “Sforzatevi di entrare dalla porta stretta”. Il caso serio della vita non è il destino degli altri ma il nostro! E il nostro destino non è un qualcosa di totalmente estraneo all’oggi che viviamo: per sapere se saremo salvati occorre verificare se ora sperimentiamo la salvezza. Non viviamo come in una bolla, come tra parentesi, immaginando che l’importante è dove andremo. Non è assolutamente così. L’importante è dove stiamo andando ora. Siamo contenti? Sperimentiamo un gioia intima? Avvertiamo che la nostra vita è stata redenta dalla relazione con Gesù? Incontro gente tra i credenti che vivono nella storia come in esilio, attendendo il trapasso come soluzione alla loro tristezza! Non va bene! Bypassare la vita nella carne può avere come esito un incontro vano con il Signore: “Non ti conosco”! Il nostro passaporto per l’accesso al Regno sarà la vita, la salvezza effettivamente sperimentata. Buona giornata. don Luciano.