Lunedì XXX Settimana del Tempo Ordinario

San Cresci e Compagni, Martiri della Valcava

Efesini 4,32 – 5,8  Salmo 1  Luca 13,10-17

Una donna curva, piegata. Da diciotto anni si interfaccia con la realtà senza poter guardare il volto delle persone e senza nemmeno contemplare il cielo: terribile. È il massimo della solitudine, dell’isolamento. Gesù la vede. Mentre sta insegnando nella sinagoga, preso da chissà quale brano della Scrittura, non considera distrazione l’osservare la realtà che gli sta davanti. La Parola di Dio, se letta con lo spirito giusto, non isola mai dalla realtà, anzi, offre uno stimolo maggiore nella cura delle relazioni. Gesù aiuta i suoi ascoltatori a far sì che l’ascolto di Dio diventi ascolto dell’uomo che soffre. Il capo della sinagoga fa una magra figura nel momento in cui si arrabbia per l’intervento taumaturgico di Gesù: ritiene che l’intervento di Gesù a favore dell’uomo sia un affronto al culto di Dio, quasi fosse alternativo. Della serie o Dio o l’uomo… Per Gesù, non è mai così: “non si può amare Dio che non si vede senza amare l’uomo che si vede”, commenterebbe l’evangelista Giovanni. Anche questa giornata, viviamola con questo sguardo unificato! Buona giornata. don Luciano.