Santa Maria Maddalena

Cantico dei Cantici 3,1-4a  Salmo 62  Giovanni 20,1-2.11-18

Poche volte – troppo poche – la liturgia della Parola ci propone delle pagine del Libro del Cantico dei cantici. Tutti dovremmo leggerlo e assaporare la sublimità del linguaggio dell’amore nella descrizione del rapporto tra Dio e l’umanità. Dio non è un argomento da scrutare o da conoscere ma è una persona che ama e che gioisce nell’essere amato. E come tutte le storie d’amore non è mai una relazione banale e scontata. È, piuttosto, una ricerca costante l’uno dell’altro, perché l’Altro è sempre oltre ogni possesso e ogni compimento. È di più: si trova e poi sembra sfuggire; si ritrova e sfugge ancora ma proprio in questo rincorrersi c’è tutta la gioia e il gusto della vita. Che meraviglia questo versetto: Così dice la sposa: “Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato l’amore dell’anima mia; l’ho cercato, ma non l’ho trovato”. Non si può stare fermi “sul letto” a cercare; occorre uscire e andare per le strade: “Mi alzerò e farò il giro della città per le strade e per le piazze”. Dio è dentro la vita di tutti i giorni! Non c’è nessuno che lo può incontrare al posto nostro, al momento opportuno è Lui che si rivela: “Da poco avevo oltrepassato le guardie, quando trovai l’amore dell’anima mia”. Che meraviglia… Buona giornata. don Luciano.

P.S. Accompagniamo con la preghiera il ritorno al Padre di Isva Pericoli (Via di Gricignano, 4 Olmi) e di Fedora Giovannetti vedova Ratoci (Piazza Curtatone e Montanara, 31).