Venerdì II Settimana del Tempo Ordinario

Ebrei 4,1-5.11  Salmo 77  Marco 2,1-12

“Affrettiamoci ad entrare in quel riposo”. È un versetto della Lettera agli Ebrei. Nel nostro vocabolario il riposo è il contrario dell’attivismo. Nel vocabolario biblico il riposo è la condizione che Dio vive nel momento in cui crea ogni cosa e, alla fine, l’uomo e la donna in comunione con Lui. Il riposo, pertanto, è l’armonia che viene a crearsi tra Dio e l’uomo. Mi viene da dire che tutta l’agitazione e lo stress in cui siamo fagocitati, in maniera sempre maggiore, derivi dal progressivo scostamento da Dio in atto: nel momento in cui non agiamo in sintonia con l’azione di Dio è inevitabile che ci affanniamo smisuratamente per tutta una serie di cose che non contano e non hanno alcun peso. Gesù dirà: “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e vi darò riposo”. È chiaro l’intento: riportare l’uomo alla comunione con il Padre affinché non si agiti più per garantirsi la vita ma si abbandoni fiducioso all’amore di Dio con il quale collaborare al progetto della comunione. Entrare nel riposo, pertanto, significa ritagliare nuovamente spazi per l’ascolto della Parola. Inutile rincorrere progetti di pace e di comunione al di fuori di Dio! Senza di Lui saranno solo affanno. Perentoria questa affermazione di Gesù: “Senza di me non potete fare nulla!”. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera per Bianca Gucci vedova Chiesi (Via A. Moro, 19) che oggi poniamo tra le mani di Dio.