Sabato II Settimana del Tempo Ordinario

Ebrei 4,12-16  Salmo 18  Marco 2,13-17

“La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito”. Le parole, si dice – giustamente – fanno male più degli schiaffi. Si può dire la stessa cosa in positivo: le parole fanno, danno più gioia delle carezze. La parola ha un potere incredibile: crea o distrugge. Nella Bibbia questa cosa è chiarissima; ovviamente riferito a Dio ma, di rimando, all’uomo creato a sua immagine e somiglianza. San Giacomo scrive un capitolo della sua Lettera tutto sulla cura da avere nell’uso della lingua. Quando si ascolta la Parola di Dio si è inevitabilmente o messi in crisi o teneramente coccolati. Ci sono dei brani della Scrittura che fanno un bene impressionante. Perché? Io credo perché corrispondono al nostro modo di essere: essendoci sintonia ci danno pace e serenità. Ci sono dei brani, al contrario, che ci feriscono in maniera impressionante. Perché? Io credo perché mettono a nudo ambiti nei quali siamo difformi dalla verità. Qual è la tentazione in cui incorriamo? Quella di prestare ascolto solo a quelle parole che ci lisciano il pelo. Lasciamoci, invece, inquietare dalla vigorosità della Parola: sarà certamente un sofferenza pasquale! Buona giornata. don Luciano.