Giovedì della IV Settimana di Pasqua

Atti 13,13-25  Salmo 88  Giovanni 13,16-20

“Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”. Tutto dipende da questo verbo: accogliere! Un verbo che presuppone in maniera evidente una scelta, il gioco della libertà. Gesù non entra nella vita con mezzi coercitivi né con parole convincenti: come dice l’Apocalisse, bussa alla porta e attende la disponibilità di chi è interpellato. Qualcuno dice che la fede o ce l’hai o non ce l’hai, è un dono; io credo che l’elemento discriminate è sempre la disponibilità a mettersi in gioco dentro una relazione! Ancora oggi Gesù bussa, in tantissime maniere! Bussa attraverso la chiamata all’amore nel fidanzamento, attraverso la chiamata alla scelta del lavoro, attraverso la chiamata a dare la vita, attraverso l’annuncio della Chiesa, attraverso l’incontro con qualche persona bisognosa… o dici di sì e leggi oltre la nuda e cruda apparenza o sei condannato inesorabilmente alla pura materialità! Nell’accogliere chi ci interpella, Gesù ci ricorda, non si accoglie solo il visibile ma anche l’invisibile! Dentro ogni accoglienza c’è sempre una bellezza sorprendente che eccede e che non è immaginabile. Il carattere “multistrato” della realtà è la rivelazione più intrigante della fede cristiana! C’è molto di più rispetto a quelle che sono le nostre sensazioni. Buona giornata. don Luciano.