Venerdì IV Settimana di Quaresima

Sapienza 2,1a.12-22  Salmo 33  Giovanni 7,1-2.10.25-30

La Prima Lettura è di una bellezza assoluta perché sembra la perfetta descrizione del rifiuto da parte dell’umanità della divinità di Gesù. Gesù inquieta perché rappresenta la Sapienza che viene dall’alto e che è diametralmente opposta alla nostra. “Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo… Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore. È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri”. Gesù non se la prende con nessuno, non giudica nessuno, non condanna nessuno, ma la sua presenza rivela chiaramente il nostro essere altro dal vero. Il diavolo si scatena nel momento in cui ci accorgiamo che Dio ci ha fatto come un prodigio e che la misura della nostra dignità è molto diversa da quella che siamo soliti considerare. Eliminare Gesù significa condannare l’uomo alla mediocrità. È vero, la Chiesa nei suoi ministri non sempre esercita degnamente il ministero della testimonianza ma non per questo ciò che annuncia va cestinato. Se l’imballaggio della Chiesa qualche volta è infelice, la merce è buona. C’è la Parola, c’è l’Eucaristia, c’è Gesù! Don Milani diceva: “Sto nella Chiesa per i Sacramenti. Non per le mie idee”. Stiamo molto attenti a non perdere Gesù. Sarebbe darla vinta al maligno. Gesù vale molto di più e la Chiesa rimane il suo corpo, ancora oggi, splendido segno di contraddizione! Buona giornata. don Luciano.