Domenica 5 Maggio

Pieve: alla Santa Messa delle 8.00 ricordiamo Mira Filippi in Malevolti (Via Giuseppe di Vittorio, 31).

Locali della Pieve: incontro di Catechismo per i bambini e le bambine di III Primaria dopo la Santa Messa delle 10.00.

Santuario: al termine della Santa Messa delle 10.30, “Velatio” del Santissimo Crocifisso.

Pieve: ore 16.00, Santa Messa con Prima Comunione per Lorenzo Amaro, Linda Bani, Morgana Bozzolini, Camilla Conti, Giselle Conti, Giulio Manzani, Lorenzo Nencioli, Gioia Papini, Mattia Salimbeni, Massimo Angilella, Rebecca Bellini, Olivia Boni, Braian Fani, Giovanni Ferraris, Carlotta Frascati, Vittoria Giovannini, Leonardo Gori, Matteo Loriga, Gabriele Occhibove, Aurora Sardo, Chiara Barberio, Vittorio Cannata, Enea Cavini, Pietro Frangioni, Niccolò Ignesti, Eliana Mrizaj, Noemi Resia, Cosimo Sonni, Caterina Vichi.

Lunedì 6 Maggio

Giardini di Via XXV Aprile: ore 21.00 Santo Rosario.

Martedì 7 Maggio

Cappella della Misericordia: ore 21.00 Santa Messa.

Mercoledì 8 Maggio

Santuario: ore 11.30 Santo Rosario e ore 12.00 Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei.

Giovedì 9 Maggio

Sede della Misericordia: ore 18.00, Incontro di Catechesi per Adulti.

Sabato 11 Maggio

San Giovanni Maggiore: dalle 9.30 alle 17.00, Ritiro per i Bambini e le Bambine che Domenica 12 Maggio ricevono la Prima Comunione.

Centro Giovanile: dalle 10.00 alle 12.00 Incontro di Catechismo per i Ragazzi e le Ragazze di V Primaria del Catechismo.

Pieve: ore 10.00 Chloe Filice riceve il Battesimo.

San Cresci: ore 11.00, Vieri Generini e Cosimo Diani ricevono il Battesimo.

Domenica 12 Maggio

Pieve: alla Santa Messa delle 10.00 partecipano i Bambini e le Bambine che hanno ricevuto la Prima Comunione domenica scorsa.

Centro Giovanile: dalle ore 15.00 ultimo incontro di Catechismo per i Bambini e le Bambine di III Primaria.

Pieve: ore 16.00, Santa Messa con Prima Comunione per Giovanni Boni, Stella Augusta Boni, Viola Bonini, Duccio Corzi, Mattia Equestre, Dario Giovannini, Emma Granvillano, Mia Meriggi, Matilde Naldi, Vittoria Nencini, Sofia Rossignoli, Eva Vichi, Leonardo Borselli, Chiara Cinque, Alessandro Colbasso, Antonio Fenu, Niccolò Fusi, Mattia Fusi, Emma Genovese, Aurora Lascialfari, Cesare Modi, Thiago Nagrath, Irene Pini, Elena Rellini.

Venerdì 17 Maggio

Pieve: ore 21.00 Concerto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Violino solista e Direttore M° Domenico Pierini.

            A. Vivaldi: Sinfonia in Si minore Al Santo Sepolcro; Le quattro stagioni. Ingresso libero.

CAMPI SCUOLA

Terza Primaria: Figliano dal 19 al 22 Giugno.

Quarta Primaria: Figliano dal 24 al 29 Giugno.

Quinta Primaria: Figliano dal 1° al 6 Luglio.

Prima Media: Figliano dall’8 al 13 Luglio.

Seconda Media: Cavallico dal 15 al 20 Luglio.

Terza Media: Cavallico dal 22 al 27 Luglio

GRIM ESTIVO

Dal 1° al 5 e dall’8 al 12 Luglio.

N.B. Domenica 5 Maggio viene pubblicato alle ore 9.00 sul sito dell’Unità Pastorale di Borgo San Lorenzo il link per la preiscrizione ai Campi Scuola.

Catechesi del Papa. La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente.

22. Santa Giuseppina Bakhita: testimone della forza trasformatrice del perdono di Cristo

Nel cammino di catechesi sullo zelo apostolico – stiamo riflettendo sullo zelo apostolico –, oggi ci lasciamo ispirare dalla testimonianza di Santa Giuseppina Bakhita, una santa sudanese. Purtroppo da mesi il Sudan è lacerato da un terribile conflitto armato di cui oggi si parla poco; preghiamo per il popolo sudanese, perché possa vivere in pace! Ma la fama di Santa Bakhita ha superato ogni confine e ha raggiunto tutti coloro a cui viene rifiutata identità e dignità.

Nata in Darfur – il martoriato Darfur! – nel 1869, è stata rapita dalla sua famiglia all’età di sette anni e fatta schiava. I suoi rapitori la chiamarono “Bakhita”, che significa “fortunata”. È passata attraverso otto padroni – uno vendeva all’altro … Le sofferenze fisiche e morali di cui è stata vittima da piccola l’hanno lasciata senza identità. Ha subito cattiverie e violenze: sul suo corpo portava più di cento cicatrici. Ma lei stessa ha testimoniato: “Da schiava non mi sono mai disperata, perché sentivo una forza misteriosa che mi sosteneva”.

Davanti a questo io mi domando: qual è il segreto di Santa Bakhita? Sappiamo che spesso la persona ferita ferisce a sua volta; l’oppresso diventa facilmente un oppressore. Invece, la vocazione degli oppressi è quella di liberare sé stessi e gli oppressori diventando restauratori di umanità. Solo nella debolezza degli oppressi si può rivelare la forza dell’amore di Dio che libera entrambi. Santa Bakhita esprime benissimo questa verità. Un giorno il suo tutore le regala un piccolo crocifisso, e lei, che non aveva mai posseduto nulla, lo conserva come un tesoro geloso. Guardandolo sperimenta una liberazione interiore perché si sente compresa e amata e quindi capace di comprendere e amare: questo è l’inizio. Si sente compresa, si sente amata di conseguenza capace di comprendere e amare gli altri. Infatti lei dirà: “L’amore di Dio mi ha sempre accompagnato in modo misterioso… Il Signore mi ha voluto tanto bene: bisogna voler bene a tutti… Bisogna compatire!”. Questa è l’anima di Bakhita. Davvero, com-patire significa sia patire con le vittime di tanta disumanità presente nel mondo, e anche compatire chi commette errori e ingiustizie, non giustificando, ma umanizzando. Questa è la carezza che lei ci insegna: umanizzare. Quando entriamo nella logica della lotta, della divisione tra noi, dei sentimenti cattivi, uno contro l’altro, perdiamo umanità. E tante volte pensiamo che abbiamo bisogno di umanità, di essere più umani. E questo è il lavoro che ci insegna Santa Bakhita: umanizzare, umanizzare noi stessi e umanizzare gli altri.

Santa Bakhita, diventata cristiana, viene trasformata dalle parole di Cristo che meditava quotidianamente: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). Per questo diceva: “Se Giuda avesse chiesto perdono a Gesù anche lui avrebbe trovato misericordia”. Possiamo dire che la vita di Santa Bakhita è diventata una parabola esistenziale del perdono. Che bello dire di una persona “è stato capace, è stata capace di perdonare sempre”. E lei è stata capace di farlo sempre, anzi: la sua vita è una parabola esistenziale del perdono. Perdonare perché poi noi saremo perdonati. Non dimenticare questo: il perdono, che è la carezza di Dio a tutti noi.

Il perdono l’ha resa libera. Il perdono prima ricevuto attraverso l’amore misericordioso di Dio, e poi il perdono dato l’ha resa una donna libera, gioiosa, capace di amare.

Bakhita ha potuto vivere il servizio non come una schiavitù, ma come espressione del dono libero di sé. E questo è molto importante: fatta serva involontariamente – è stata venduta come schiava – ha poi scelto liberamente di farsi serva, di portare sulle sue spalle i fardelli degli altri.

Santa Giuseppina Bakhita, con il suo esempio, ci indica la via per essere finalmente liberi dalle nostre schiavitù e paure. Ci aiuta a smascherare le nostre ipocrisie e i nostri egoismi, a superare risentimenti e conflittualità. E ci incoraggia sempre.

Cari fratelli e sorelle, il perdono non toglie nulla ma aggiunge – che cosa aggiunge, il perdono? – dignità: il perdono non ti toglie nulla ma aggiunge dignità alla persona, fa levare lo sguardo da se stessi verso gli altri, per vederli sì fragili quanto noi, ma sempre fratelli e sorelle nel Signore. Fratelli e sorelle, il perdono è sorgente di uno zelo che si fa misericordia e chiama a una santità umile e gioiosa, come quella di Santa Bakhita.