Domenica 28 Febbraio

Pieve: alla Santa Messa delle ore 8.00 ricordiamo Grazia Aspettati vedova Capecchi (Via Montebello, 30).

Centro Giovanile ore 16.30 secondo incontro per i fidanzati che celebreranno il sacramento del Matrimonio.

N.B. La Santa Messa Vespertina della Domenica delle ore 18.00 continua ad essere celebrata in Pieve.

Martedì 2 Marzo

Cappella della Misericordia: ore 21.00 Santa Messa per i fratelli e sorelle della Confraternita, viventi e defunti.

Mercoledì 3 Marzo

Pieve: ore 21.15 in diretta streaming sulla pagina di Facebook dell’Unità Pastorale di Borgo San Lorenzo: Santo Rosario.

Venerdì 5 Marzo

Primo venerdì del Mese

Santuario: Ore 17.00 VIA CRUCIS (Per tutti i Venerdì di Quaresima).

Adorazione Eucaristica al termine della Santa Messa delle ore 18.00 fino alle ore 21.00.

Sabato 6 Marzo

Pieve ore 10.30 Incontro di preghiera per i bambini del Catechismo di IV Elementare.

Pieve ore 15.30 Santa Messa per i ragazzi del Catechismo di I Media

N.B. Le Confessioni saranno in Sant’Omobono dalle ore 9.30 alle ore 12.00.

I NOSTRI PASSI VERSO LA PASQUA CON IL VANGELO DELLA DOMENICA

Ogni Venerdì sulla pagina Facebook dell’Unità Pastorale alle ore 21.15 un sacerdote a turno del nostro Vicariato del Mugello terrà una Catechesi sul Vangelo della Domenica successiva.

Venerdì 5 Marzo don Maurizio Pieri, pievano di Vicchio, parlerà su “Dal tempio di pietra al tempio di carne” (Giovanni 2,13-25).

SALVADANAI DELLA CARITA’

È possibile ritirare in fondo chiesa un salvadanaio della carità, da riconsegnare al termine della Quaresima. Le offerte raccolte, frutto della nostra penitenza, verranno utilizzate per opere di bene.

PATRIS CORDE

Continuiamo la pubblicazione della Lettera Apostolica PATRIS CORDE (Con cuore di padre) di Papa Francesco in occasione del  150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa Universale.

1. Padre amato

La grandezza di San Giuseppe consiste nel fatto che egli fu lo sposo di Maria e il padre di Gesù. In quanto tale, «si pose al servizio dell’intero disegno salvifico», come afferma San Giovanni Crisostomo.

San Paolo VI osserva che la sua paternità si è espressa concretamente «nell’aver fatto della sua vita un servizio, un sacrificio, al mistero dell’incarnazione e alla missione redentrice che vi è congiunta; nell’aver usato dell’autorità legale, che a lui spettava sulla sacra Famiglia, per farle totale dono di sé, della sua vita, del suo lavoro; nell’aver convertito la sua umana vocazione all’amore domestico nella sovrumana oblazione di sé, del suo cuore e di ogni capacità, nell’amore posto a servizio del Messia germinato nella sua casa».

Per questo suo ruolo nella storia della salvezza, San Giuseppe è un padre che è stato sempre amato dal popolo cristiano, come dimostra il fatto che in tutto il mondo gli sono state dedicate numerose chiese; che molti Istituti religiosi, Confraternite e gruppi ecclesiali sono ispirati alla sua spiritualità e ne portano il nome; e che in suo onore si svolgono da secoli varie rappresentazioni sacre. Tanti Santi e Sante furono suoi appassionati devoti, tra i quali Teresa d’Avila, che lo adottò come avvocato e intercessore, raccomandandosi molto a lui e ricevendo tutte le grazie che gli chiedeva; incoraggiata dalla propria esperienza, la Santa persuadeva gli altri ad essergli devoti.

In ogni manuale di preghiere si trova qualche orazione a San Giuseppe. Particolari invocazioni gli vengono rivolte tutti i mercoledì e specialmente durante l’intero mese di marzo, tradizionalmente a lui dedicato.

La fiducia del popolo in San Giuseppe è riassunta nell’espressione “Ite ad Ioseph”, che fa riferimento al tempo di carestia in Egitto quando la gente chiedeva il pane al faraone ed egli rispondeva: «Andate da Giuseppe; fate quello che vi dirà» (Gen 41,55). Si trattava di Giuseppe figlio di Giacobbe, che fu venduto per invidia dai fratelli (cfr. Gen 37,11-28) e che – stando alla narrazione biblica – successivamente divenne vice-re dell’Egitto (cfr. Gen 41,41-44).

Come discendente di Davide (cfr. Mt 1,16.20), dalla cui radice doveva germogliare Gesù secondo la promessa fatta a Davide dal profeta Natan (cfr. 2 Sam 7), e come sposo di Maria di Nazaret, San Giuseppe è la cerniera che unisce l’Antico e il Nuovo Testamento.