Sabato I Settimana di Quaresima

Deuteronimio 26,16-19  Salmo 118  Matteo 5,43-48

Siamo stati educati al dovere di osservare i comandamenti che Dio ha dato all’uomo: c’è un capo che da le regole e un sottoposto che deve obbedire. Se si mostra sottomissione e docilità, la salvezza è assicurata. Se leggiamo la pagina del Deuteronomio possiamo notare che ci sono delle sfumature che non possono passare inosservate: “Oggi il Signore, tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste norme. Osservale e mettile in pratica con tutto il cuore e con tutta l’anima“. È vero: Dio ordina di mettere in pratica le leggi ma sottolinea “con il cuore e con l’anima“. È tutt’altro che un dato secondario. Il cuore è la sede della volontà e l’anima è la dimensione filiale. Significa che l’obbedienza ai comandamenti deve essere una scelta. Dio dà i comandamenti al suo popolo. I comandamenti sono un atto d’amore e di predilezione verso il suo popolo. Si possono praticare i comandamenti solo con spirito filiale. Lo spirito servile non è assolutamente tollerato da Dio. Gesù metterà in risalto questa verità quando attaccherà frontalmente la pratica formale e ipocrita dei farisei. Credo che tutti abbiamo bisogno di ricomprendere meglio il senso dei comandamenti. Buona giornata. don Luciano.