Domenica 19 Novembre

Pieve: alla Santa Messa delle 8.00 ricordiamo Francesca Rosselli Del Turco (RSA Villaggio San Francesco), Luigi Grieco (Scarperia).

Locali della Pieve: al termine della Santa Messa delle 10.00, incontro di Catechismo per i Bambini di Terza Primaria.

Centro Giovanile: Insieme Party…amo: Domenica in compagnia dove l’amicizia, i sorrisi e la gioia di stare insieme non mancheranno.

Programma: ore 10,30 Santa Messa al Santuario; dopo, tombola con tanti premi.

Ore 13.00 Pranziamo insieme e poi pomeriggio con canti e musica dal vivo.

Figliano: ore 15.00 ritiro per i Giovanissimi del post Cresima 2011.

Cavallico: giornata di ritiro per i Giovanissimi del post Cresima 2008.

Pieve: ore 15.00 Diana Garosi riceve il Battesimo.

Lunedì 20 Novembre

Famiglia Romano Guidotti, Piazza Castelvecchio, 10: ore 9.00 primo incontro di Catechesi per adulti.

Martedì 21 Novembre

Pieve: ore 18.00 Santa Messa con la partecipazione dei Carabinieri per la festa della Virgo Fidelis.

N.B. Oggi la Santa Messa non viene celebrata al Santuario.

Mercoledì 22 Novembre

Famiglia Franchi, Via Caiani 29 ore 21.00: incontro di Catechesi per adulti.

Giovedì 23 Novembre

Famiglia Borelli, Piazza Dante 42: ore 21.00, primo incontro di Catechesi per adulti.

Sant’Omobono: ore 21.00 Concerto CONCUSSIO CHORDIS Francesca Carolina Lorenzetti, viola da gamba, Tyler Stewart, violoncello barocco. Musiche di Couperin, Charpentier, Barrière, Abel.

Venerdì 24 Novembre

Teatro Giotto: ore 21.OO GEN VERDE ACOUSTIC in Concert for Peace. Prevendita biglietti presso Agraria Mugello e Ottica Panchetti.

Cinema Don Bosco: ore 21.15 proiezione gratuita del film A LETTO CON IL NEMICO in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Sabato 25 Novembre

Centro Giovanile: dalle 10.00 alle 12.00 incontro di Catechismo per i ragazzi di Quinta Primaria.

Domenica 26 Novembre

Sede della Misericordia: elezione del nuovo Magistrato con i seguenti orari: 7.30 insediamento del seggio; 8.00 – 15.00 votazioni; 15.00 scrutinio. Possono votare tutti i confratelli iscritti in regola con il pagamento della quota annuale.

San Giovanni Maggiore: dopo la Santa Messa delle 9.30 inizia il Catechismo per i Bambini di Quarta Primaria.

Locali della Pieve: dopo la Santa Messa delle 10.00 incontro di Catechismo per i Bambini di Quarta Primaria.

Cavallico: ore 12.30 pranzo, promosso dal Gruppo Giovani, per contribuire al progetto di riscaldamento della struttura. Per prenotare, chiamare 3338259149 oppure 3348393439.

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

Le coppie di sposi che quest’anno 2023 hanno celebrato un anniversario significativo delle loro nozze sono invitate a comunicarlo ai sacerdoti in sacrestia in vista della celebrazione comunitaria di Domenica 10 Dicembre ore 11.30 in Pieve. Le coppie che lo desiderano possono poi fermarsi a pranzo insieme al Centro Giovanile.

Catechesi del Papa. La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente.

8. La prima via di evangelizzazione: la testimonianza (cfr Evangelii nuntiandi)

Oggi ci mettiamo in ascolto della “magna carta” dell’evangelizzazione nel mondo contemporaneo: l’Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi di San Paolo VI (EN, 8 dicembre 1975). È attuale, è stata scritta nel 1975, ma è come se fosse scritta ieri. L’evangelizzazione è più che una semplice trasmissione dottrinale e morale. È prima di tutto testimonianza: non si può evangelizzare senza testimonianza; testimonianza dell’incontro personale con Gesù Cristo, Verbo Incarnato nel quale la salvezza si è compiuta. Una testimonianza indispensabile perché, anzitutto, il mondo ha bisogno di «evangelizzatori che gli parlino di un Dio che essi conoscano e che sia loro familiare» (EN, 76). Non è trasmettere un’ideologia o una “dottrina” su Dio, no. È trasmettere Dio che si fa vita in me: questo è testimonianza; e inoltre perché «l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, […] o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni» (ibid., 41). La testimonianza di Cristo, dunque, è al tempo stesso il primo mezzo dell’evangelizzazione (cfr ibid.) e condizione essenziale per la sua efficacia (cfr ibid., 76), perché sia fruttuoso l’annuncio del Vangelo. Essere testimoni.

Occorre ricordare che la testimonianza comprende anche la fede professata, cioè l’adesione convinta e manifesta a Dio Padre e Figlio e Spirito Santo, che per amore ci ha creati, ci ha redenti. Una fede che ci trasforma, che trasforma le nostre relazioni, i criteri e i valori che determinano le nostre scelte. La testimonianza, pertanto, non può prescindere dalla coerenza tra ciò che si crede e ciò che si annuncia e ciò che si vive. Non si è credibili soltanto dicendo una dottrina o un’ideologia, no. Una persona è credibile se ha armonia tra quello che crede e quello che vive. Tanti cristiani soltanto dicono di credere, ma vivono di un’altra cosa, come se non lo fossero. E questa è ipocrisia. Il contrario della testimonianza è l’ipocrisia. Quante volte abbiamo sentito “ah, questo che va a Messa tutte le domeniche, e poi vive così, così, così, così”: è vero, è la contro-testimonianza.

Ognuno di noi è chiamato a rispondere a tre domande fondamentali, così formulate da Paolo VI: “Credi a quello che annunci? Vivi quello che credi? Annunci quello che vivi?” (cfr ibid.). C’è un’armonia: credi a quello che annunci? Tu vivi quello che credi? Tu annunci quello che vivi? Non ci possiamo accontentare di risposte facili, preconfezionate. Siamo chiamati ad accettare il rischio anche destabilizzante della ricerca, confidando pienamente nell’azione dello Spirito Santo che opera in ciascuno di noi, spingendoci ad andare sempre oltre: oltre i nostri confini, oltre le nostre barriere, oltre i nostri limiti, di qualsiasi genere.

In questo senso, la testimonianza di una vita cristiana comporta un cammino di santità, basato sul Battesimo, che ci rende «partecipi della natura divina, e perciò realmente santi» (Cost. dogm. Lumen gentium, 40). Una santità che non è riservata a pochi; che è dono di Dio e richiede di essere accolto e fatto fruttificare per noi e per gli altri. Noi scelti e amati da Dio, dobbiamo portare questo amore agli altri. Paolo VI insegna che lo zelo per l’evangelizzazione scaturisce dalla santità, scaturisce dal cuore che è pieno di Dio. Alimentata dalla preghiera e soprattutto dall’amore per l’Eucaristia, l’evangelizzazione a sua volta fa crescere in santità la gente che la compie (cfr EN, 76). Al contempo, senza la santità la parola dell’evangelizzatore «difficilmente si aprirà la strada nel cuore dell’uomo del nostro tempo», ma «rischia di essere vana e infeconda» (ibid.).

Allora, dobbiamo essere consapevoli che destinatari dell’evangelizzazione non sono soltanto gli altri, coloro che professano altre fedi o che non ne professano, ma anche noi stessi, credenti in Cristo e membra attive del Popolo di Dio. E dobbiamo convertirci ogni giorno, accogliere la parola di Dio e cambiare vita: ogni giorno. E così si fa l’evangelizzazione del cuore. Per dare questa testimonianza, anche la Chiesa in quanto tale deve cominciare con l’evangelizzare sé stessa. Se la Chiesa non evangelizza sé stessa rimane un pezzo da museo. Invece, quello che la aggiorna continuamente è l’evangelizzazione di sé stessa. Ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell’amore. La Chiesa, che è un Popolo di Dio immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli – tanti –, ha sempre bisogno di sentir proclamare le opere di Dio. Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno d’essere evangelizzata, ha bisogno di prendere il Vangelo, pregare e sentire la forza dello Spirito che va cambiando il cuore (Cfr EN, 15).

Una Chiesa che si evangelizza per evangelizzare è una Chiesa che, guidata dallo Spirito Santo, è chiamata a percorrere un cammino esigente, un cammino di conversione, di rinnovamento. Ciò comporta anche la capacità di cambiare i modi di comprendere e vivere la sua presenza evangelizzatrice nella storia, evitando di rifugiarsi nelle zone protette dalla logica del “si è sempre fatto così”. Sono dei rifugi che ammalano la Chiesa. La Chiesa deve andare avanti, deve crescere continuamente, così rimarrà giovane. Questa Chiesa è interamente rivolta a Dio, quindi partecipe del suo progetto di salvezza per l’umanità, e, nello stesso tempo, interamente rivolta verso l’umanità. La Chiesa dev’essere una Chiesa che incontra dialogicamente il mondo contemporaneo, che tesse relazioni fraterne, che genera spazi di incontro, mettendo in atto buone pratiche di ospitalità, di accoglienza, di riconoscimento e integrazione dell’altro e dell’alterità, e che si prende cura della casa comune che è il creato. Cioè, una Chiesa che incontra dialogicamente il mondo contemporaneo, dialoga con il mondo contemporaneo, ma che incontra ogni giorno il Signore e dialoga con il Signore, e lascia entrare lo Spirito Santo che è il protagonista dell’evangelizzazione. Senza lo Spirito Santo noi potremmo soltanto fare pubblicità della Chiesa, non evangelizzare. È lo Spirito Santo in noi, quello che ci spinge verso l’evangelizzazione e questa è la vera libertà dei figli di Dio.

Cari fratelli e sorelle, vi rinnovo l’invito a leggere e rileggere l’Evangelii nuntiandi: io vi dico la verità, io la leggo spesso, perché quello è il capolavoro di San Paolo VI, è l’eredità che ha lasciato a noi per evangelizzare.