Domenica 15 Gennaio

Pieve:   alla Santa Messa delle ore 8.00 ricordiamo Bianca Gucci vedova Chiesi (Via A. Moro, 19), Gildo Giovannini (Via Belvedere, 16 – Sagginale), Enrico Nencioli (Via Don Sturzo, 21), Gianluigi Montanari (Piazza del Mercato, 81).

Locali della Pieve: ore 10.30 incontro di Catechismo per i ragazzi di Prima Media.

Centro Giovanile: Insieme Party…amo: Domenica in compagnia dove l’amicizia, i sorrisi e la gioia di stare insieme non mancheranno. Programma: ore 10,30 Santa Messa al Santuario; dopo, tombola con tanti premi. 13.00 Pranziamo insieme e poi pomeriggio con canti e musica dal vivo.

Lunedì 16 Gennaio

Inizia la benedizione delle famiglie.

Mercoledì 18 Gennaio

Olmi: ore 15.30 incontro sinodale aperto a tutti.

Venerdì 20 Gennaio

Pieve:   ore 10.00 Santa Messa con la presenza della Polizia Municipale del Mugello che festeggia il patrono San Sebastiano.

Sant’Omobono: ore 21.00 Catechesi biblica sulla LETTERA DI SAN GIACOMO tenuta da don Luca Mazzinghi.

Sabato 21 Gennaio

Centro Giovanile: ore 10.00 incontro di Catechismo per i ragazzi di Quarta Primaria.

Centro Giovanile: SCOZIA Musica e danze

Ore 16.00 Stage di danze scozzesi (info e prenotazione obbligatoria info@cloverdanzeirlandesi.it o tel. 3391875724);

Ore 20.00 Burns night: Cena e Concerto live (info e prenotazione obbligatoria marilisa.cantini@gmail.com o tel. 3396017119).

Domenica 22 Gennaio Festa di San Sebastiano patrono della Misericordia di Borgo San Lorenzo

Oratorio della Misericordia: ore 8.00 Lodi Mattutine.

Pieve: alla Santa Messa delle 10.00 vestizione di nuovi fratelli e sorelle della Confraternita.

Alle 11.30 nei locali della Misericordia: rinfresco per tutti.

Oratorio della Misericordia: ore 17.00 Vespri.

Al termine delle Sante Messe nelle chiese dell’Unità Postorale vengono distribuiti i panini benedetti.

Locali della Pieve: ore 10.00 incontro di Catechismo per i bambini di Terza Primaria che partecipano alla Santa Messa delle 11.30 durante la quale verrà consegnato loro il Vangelo.

BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

Lunedì 16: Piazza del Mercato.

Martedì 17:  Vicolo Manino  – Vicolo Martellucci  – Piazza e Via del Poggio – Via O. Bandini – Via S. Francesco – Vicolo Sant’Omobono – Piazza e Via Castelvecchio – Via L. e L. Pulci – Via Cocchi.

Mercoledì 18: Via Gualtierotti Morelli – Via Montebello – Via del Canto.

Giovedì 19: Piazza e Piazzale Curtatone e Montanara – Via Castelluccio – Via Beato Angelico.

Venerdì 20: Via G. La Pira – Via del Pozzino.

OMELIA DI PAPA FRANCESCO ALLE ESEQUIE DI BENEDETTO XVI

«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23,46). Sono le ultime parole che il Signore pronunciò sulla croce; il suo ultimo sospiro – potremmo dire –, capace di confermare ciò che caratterizzò tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo. Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli. Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore: «Guarda le mie mani», disse a Tommaso (Gv 20,27), e lo dice ad ognuno di noi: “Guarda le mie mani”. Mani piagate che vanno incontro e non cessano di offrirsi, affinché conosciamo l’amore che Dio ha per noi e crediamo in esso (cfr 1 Gv 4,16).

«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» è l’invito e il programma di vita che ispira e vuole modellare come un vasaio (cfr Is 29,16) il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo Gesù (cfr Fil 2,5). Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito: “Tu mi appartieni… tu appartieni a loro”, sussurra il Signore; “tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore. Rimani nel cavo delle mie mani e dammi le tue”. È la condiscendenza di Dio e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Lui: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo, corpo che si offre per voi (cfr Lc 22,19). La synkatabasis totale di Dio.

Dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare (cfr 1 Pt 1,6-7) e l’invito fiducioso a pascere il gregge (cfr Gv 21,17). Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità (cfr Eb 5,7-9). In questo incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare. Fecondità invisibile e inafferrabile, che nasce dal sapere in quali mani si è posta la fiducia (cfr 2 Tim 1,12). Fiducia orante e adoratrice, capace di interpretare le azioni del pastore e adattare il suo cuore e le sue decisioni ai tempi di Dio (cfr Gv 21,18): «Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza». 

E anche dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito, che sempre lo precede nella missione: nella ricerca appassionata di comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo (cfr Esort. ap. Gaudete et exsultate 57), nella testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce né assoggetta; e nella speranza ostinata ma paziente che il Signore compirà la sua promessa, come aveva promesso ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre (cfr Lc 1,54-55).

Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita (cfr Mt 25,6-7).

San Gregorio Magno, al termine della Regola pastorale, invitava ed esortava un amico a offrirgli questa compagnia spirituale: «In mezzo alle tempeste della mia vita, mi conforta la fiducia che tu mi terrai a galla sulla tavola delle tue preghiere, e che, se il peso delle mie colpe mi abbatte e mi umilia, tu mi presterai l’aiuto dei tuoi meriti per sollevarmi». È la consapevolezza del Pastore che non può portare da solo quello che, in realtà, mai potrebbe sostenere da solo e, perciò, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli è stato affidato. È il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore. Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: “Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito”.

Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!