Giovedì II Settimana di Quaresima

Geremia 17,5-10  Salmo 1  Luca 16,19-31

“Benedetto l’uomo che confida nel Signore… nell’anno della siccità non si dà pena”. Siamo in un tempo caratterizzato da una terribile crisi idrica, non piove! Era angosciante, l’estate scorsa, vedere gli alberi spogliarsi delle foglie perché incapaci di provvedere al loro sostentamento: sembravano tutti morti ma era semplice istinto di sopravvivenza. Dio ha messo nella creazione una inclinazione alla vita che ha del sorprendente. Però un albero, oltre un certo limite, non può andare: o è irrorato dalla pioggia o muore definitivamente. L’uomo non è diverso. L’uomo possiede tante energie, riesce ad affrontare difficoltà e privazioni anche notevoli, ma ad un certo punto, anche lui non può che arrendersi alla propria finitezza. La Parola di oggi ci svela dove sta la riserva della vita, una riserva che mai finisce; benedetto chi la trova: è il Signore! L’uomo, radicato nel Signore, è in grado di attraversare momenti drammatici: sa di essere amato, sa di non perdere nulla, perché appartiene al Signore della vita. Soprattutto sa, nel momento tragico della morte, quando il suo corpo secca, che le sue radici innestate in Dio non lo lasceranno mai senza la vita che conta! Non c’è siccità per chi affonda le sue radici nella fonte d’acqua… Buona giornata. don Luciano.