Venerdì II Settimana di Quaresima

Genesi 37,3-4.12-13a.17b-28  Salmo 104  Matteo 21,33-43.45-46

“I fratelli vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano”. Alla radice dell’odio di ciascun fratello verso Giuseppe c’è il desiderio di essere lui al suo posto. Ogni fratello sbraccia per avere il primato. È una contrapposizione ripetuta lungo la storia. È il tentativo costante di spodestare l’altro per salire sul podio. Il fratello, in sostanza, è percepito come nemico, come antagonista. Questa condizione è la conseguenza dell’azione del nemico che ha minato alla base l’unità e la comunione tra le persone, per cui il bene dell’uno non è più considerato bene di tutti. San Paolo suggerirà, come antidoto a questa mozione del cuore, il gareggiare nello stimarsi a vicenda. Gioire della gioia di un fratello è una vittoria superlativa dell’animo umano. Infatti, se ci analizziamo in profondità, comprendiamo come, al contrario, ci è più facile piangere con chi piange – perché l’altro è in una condizione di debolezza rispetto a noi – piuttosto che gioire con chi gioisce. Gioire della gioia dei fratelli è una delle grazie da chiedere… una splendida pasqua! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Un requiem per Amelia Stella Lembo in Franchi (Montepulico).