XXVII Domenica del Tempo Ordinario (A)

Isaia 5,1-7  Salmo 79  Filippesi 4,6-9  Matteo 21,33-43

Non siamo al mondo per caso e nemmeno per girare i pollici. La vita che ci è donata ha un senso: Colui che ci ha creato ci ha partecipato dei suoi doni per fare del mondo un paradiso. Questa è la nostra missione. Il problema è che tutti coloro che ci circondano ci spingono a ridurre gli obiettivi ambiziosi che Dio ci affida: i nostri genitori pensano che noi abbiamo lo scopo di essere il loro onore e la loro soddisfazione… i professori pensano che noi siamo chiamati a studiare e imparare quello che loro ci insegano… i datori di lavoro pensano che noi dobbiamo essere performativi e dare il massimo rendimento… il nostro io immagina che lo scopo della vita è affermarsi e diventare qualcuno…

No! Noi non dobbiamo permettere che venga spenta in noi la chiamata di Dio alla santità. Noi siamo la sua vigna: è Lui che ci ha piantati, è Lui che si prende cura di noi, è a Lui che siamo chiamati a rendere conto. A nessun altro! Siamo tutti affaccendati nelle più svariate forme e siamo tutti stanchi e affaticati… inevitabile! Quando si lavora a vuoto non si può che sentire una sensazione di inconcludenza. Non bruciamo la vita inutilmente… Dare frutti è la nostra felicità più grande mentre ragionare in modo rapace ed egoistico significa avere in mano più niente se non un cuore simile ad una piazza quando finisce il mercato.Buona Domenica. don Luciano.