Sabato XXXI Settimana del Tempo Ordinario

Romani 16,3-9.16.22-27  Salmo 144  Luca 16,9-15

Leggiamo oggi la conclusione della Lettera di san Paolo ai Romani: si tratta di un elenco di saluti che vengono rivolti a persone precise, con tanto di nome e caratterizzazione. Mi sembra bellissimo: comunità che avevano una identità. Erano fatte di volti specifici, di cui si conosceva la storia, l’esperienza di fede, il cammino di conversione. Oggi, con questa consuetudine che ha fatto del battesimo una pratica tradizionale, le nostre comunità sono diventate anonime. Qualche giorno fa, un prete mi raccontava la sua amarezza e la sua delusione quando è stato interpellato per celebrare un funerale per un persona della comunità mai vista, mai incrociata, di cui non poteva dire nulla. Non un giudizio, ovviamente, rispetto alla persona ma un rammarico per una liquidità comunitaria, nella quale essere cristiani è solo una posizione acquisita, non vissuta e sperimentata. Forse tutti dobbiamo cercare di investire con maggior vigore nel caratterizzare il nostro essere cristiani così che emerga visibilmente anche dentro la comunità. Il nostro volto, anche se in parte coperto dalla mascherina, non è un dettaglio. Buona giornata. don Luciano.