Pentecoste (C)
Atti 2,1-11 Salmo 103 Romani 8,8-17 Giovanni 14,15-16.23b-26
Il fatto è noto: i discepoli di Gesù dopo la Pasqua stavano trincerati nel Cenacolo per paura. Dopo Pentecoste tutto cambia e li vediamo testimoni coraggiosi, audaci, fino alla morte. Cosa è capitato? “Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi”. Una potenza dall’alto, una forza venuta dal cielo, lo Spirito di Gesù ha investito e trasformato i discepoli di Gesù. È stato il dono, l’incontro con lo Spirito Santo a cambiare la loro vita.
Lo Spirito come il fuoco, un simbolo molto intenso: ci parla di qualcosa di trascendente, intoccabile ma insieme di vicino, che ci riscalda e dà luce. E ci parla di cuore e di passione: un fuoco che brucia, che arde nel cuore di chi ama, di chi incontra Dio.
Lo Spirito come il vento, simbolo di libertà, di qualcosa che non puoi catturare e neppure vedere. Puoi vederne solo gli effetti. Il vento che restituisce al cielo la sua luce e fa sembrare tutto più vicino. Il vento che dilegua i confini.
Invochiamolo quotidianamente! Senza di Lui non c’è alcuna esperienza autenticamente cristiana! Buona Domenica.
P.S. Oggi pomeriggio Matilde Farina a San Cresci e in Pieve Adele Pesci e Noah Sendeu-Tagu ricevono il Battesimo.