XVIII Domenica del Tempo Ordinario (C)

Qoèlet 1,2; 2,21-23  Salmo 89  Colossesi 3,1-5.9-11  Luca 12,13-21

La divisione dell’eredità era, anche per gli Ebrei, una questione complicata: per questo nascevano spesso tensioni tra i figli. Al tempo di Gesù, dato che la Legge vigente era quella della Bibbia, gli Ebrei, in caso di controversie legali, andavano dai rabbini, considerati più competenti, anche per questioni che oggi riguardano notai, avvocati o giudici. A Gesù, considerato da tutti un rabbino, si presenta quindi un uomo che gli chiede di convincere suo fratello a dividere nel modo giusto l’eredità. E Gesù si dimostra davvero Maestro perché va al solito al cuore dei problemi. In questo caso il cuore della questione è l’avidità che porta a mettere le cose prima delle persone. Con la parabola dell’uomo stolto, Gesù ha sicuramente deluso chi gli chiedeva di prendere posizione sull’eredità ma, in realtà, gli ha dato la vera risposta: vale più la relazione con il fratello che non la spartizione dei beni. Neanche oggi si tiene sempre conto del fatto che l’eredita più preziosa che i genitori lasciano ai figli, quella che davvero farebbe felici gli uni e gli altri, è una relazione più salda tra di loro mentre, purtroppo, a volte l’eredità è proprio occasione di divisione.

Il protagonista della parabola non ha sentito il Salmo che dice: “Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio”. Non gli sfiora neanche l’idea che la vita va restituita, che i beni rimangono qua, che possiamo portare con noi solo non quello che abbiamo risparmiato per noi ma quello che abbiamo dato agli altri. Occorre vigilare. Occorre stare molto attenti e vincere questa propensione all’arricchimento con la pratica della generosità. La ricchezza è buona solo se donata… altrimenti è idolo! Quanto tutti abbiamo bisogno di convertirci…. Buona Festa del Santissimo Crocifisso. don Luciano.

P.S. Vittoria Nardoni riceve il Santo Battesimo.