Venerdì XII Settimana del Tempo Ordinario

Genesi 17,1.9-10.15-22  Salmo 127  Matteo 8,1-4

Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: “A uno di cento anni può nascere un figlio?”. Come non associarci al riso di Abramo? Ci sono cose possibili e ci sono cose impossibili: è il principio di realtà che lo impone. Eppure, nel caso di Abramo, la realtà è stata smentita dall’opera di Dio. Si scorra la Sacra Scrittura e si avrà modo di verificare quante volte l’impossibile dell’uomo è diventato possibile per Dio. Questo cosa significa? Che Dio può cambiare le carte in tavola come vuole? Io penso proprio di no. Dio non ha proprio il minimo bisogno di dimostrare la sua forza con interventi straordinari. La vera questione è che l’uomo crede sia possibile solo ciò che rientra nelle sfera delle sue vedute ma in questa maniera l’uomo non fa altro che precludersi un mare di possibilità, chiudendosi alla sinergia con Colui che con l’uomo desidera fare cose sempre più belle e più grandi. Di cose straordinarie ne avremmo tutti i giorni se solo credessimo all’uomo tanto quanto Dio crede nell’uomo stesso. Il padre guardava il suo bambino che cercava di spostare un vaso di fiori molto pesante. Il piccolino si sforzava, sbuffava, brontolava, ma non riusciva a smuovere il vaso di un millimetro. “Hai usato proprio tutte le tue forze?”, gli chiese il padre. “Sì”, rispose il bambino. “No”, ribatté il padre, “perché non mi hai chiesto di aiutarti”.

I miracoli non ci sono, semplicemente perché non si dà loro la possibilità di essere realizzati. Buona giornata. don Luciano.