IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (C)

Geremia 1,4-5.17-19  Salmo 70  1Corinzi 12,31-13,13  Luca 4,21-30

Cosa dice oggi a me, a ciascuno di voi, il Vangelo di questa Domenica? Scelgo un sentiero per confrontarci con questa pagina. Possiamo indicarlo con questo nome: “fedeltà”. Questa pagina evangelica  ci richiama all’amore di Dio che ha il colore dell’ostinazione. E’ un amore appassionato. E’ un amore ostinato. Gesù non si ferma a causa del calo di consensi. La sua missione, partita da questo “insuccesso” a Nazareth, continua: “passando in mezzo a loro, si mise in cammino”. Niente e nessuna delusione può spegnere l’amore di Dio. E’ un amore per tutti. Forse val la pena che ci ricordiamo questa cosa per capire la novità potentissima, l’originalità del Cristianesimo: cioè proprio l’amore di Dio è ostinato, è per sempre ed è per tutti. Anzi, il Vangelo ci insegna un’altra cosa: che più cresce la non accoglienza e più l’amore di Dio va avanti, arriva fino alla morte e alla morte di croce. E, infatti, sulla croce cosa dice Gesù, il Figlio di Dio? “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. E, ancora, prima: “Nella notte in cui fu tradito – ecco la lontananza dell’uomo – prese il pane – ecco la vicinanza di Dio –. Questa è la prima cosa importante da portare a casa oggi in questa Domenica, cioè l’amore ostinato di Dio. La religione cristiana, per questo è originalissima, è anzitutto ciò che Dio fa per noi prima di ciò che noi facciamo per Dio. Il verbo più importante dell’esperienza cristiana è il verbo ricevere. Noi andiamo a Messa a ricevere: la Parola, il Pane, lo Spirito, sentirci comunità. Vogliamo rinnovarci perché Lui, il Signore, fa meraviglie se noi siamo umili e capaci di ascoltare. La certezza della fedeltà di Dio, detta così da una poetessa, Alda Merini: “E questa è la fede, e questo è Lui, che ti cerca per ogni dove anche quando tu ti nascondi per non farti vedere”. Questo è il nostro Dio: ci cerca e ci aspetta. Non deludiamolo altrimenti deluderemo noi stessi. Buona Domenica. don Luciano.