Santi Simone e Giuda, Apostoli

Efesini 2,19-22  Salmo 18  Luca 6,12-19

“C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente… che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie”. Non credo sia possibile quantificare quanto potesse essere consistente una “gran folla” e una “moltitudine”: fatto sta che, per allora, la gente che accorreva ad ascoltare Gesù era considerata numericamente importante. Di certo, non è paragonabile alle folle che oggi assistono, ad esempio, alle celebrazioni pontificie. Ma c’è un dato che mi piace rilevare: il fatto che questa folla andava da Gesù anzitutto per ascoltarlo. Era gente assetata di verità. La Parola di Gesù attraeva. Forse che oggi non attragga più? Niente affatto! La Parola di Gesù anche oggi è capace di smuovere le montagne ma ciò che è venuto a mancare, secondo me, è la capacità di ascolto. Siamo una generazione stufa, disabituata, indifferente all’ascolto. Siamo molto sensibili agli slogan perché emotivamente coinvolgenti ma non siamo disposti ad ascoltare. L’ascolto è strettamente legato alla fiducia: se una persona è stimata, è ascoltata, altrimenti è del tutto resa innocua. Ciò che fa il mondo oggi è creare dei miti e distruggerne altri. Non è la parola ad avere peso. Ma c’è una cosa nel Vangelo: la folla ascoltava e veniva guarita! Ecco quando una parola vale: dalle conseguenze che origina… Come San Pietro vogliamo dire a Gesù: “Tu solo hai parole che rendono viva la vita”. Buona giornata. don Luciano