XXII Domenica del Tempo Ordinario (C)

Siracide 3,19-21.30  Salmo 67  Ebrei 12,18-19.22-24a  Luca 14,1.7-14

Era un ritornello ricorrente nelle esortazioni degli educatori quando ero piccolo: “Devi essere umile!”. C’era la convinzione chiara che solo la consapevolezza del proprio limite desse la giusta considerazione del proprio valore. Riconosco che era un criterio assolutamente intelligente. Senza voler esagerare nelle generalizzazioni ma ho l’impressione che nell’educazione impartita oggi alle nuove generazioni non ci sia più l’umiltà come virtù: si parla di valorizzazione delle potenzialità, ma alla fine è un continuo alimentare l’orgoglio e la presunzione! Babbi e mamme che non fanno altro che cercare la ribalta per i propri figli nella scuola, nello sport, negli stili di vita… Sembra che tanto più i loro figli appaiono, tanto più valgano! Così accade che non appena si sgonfia tale montatura non c’è spazio che per la recriminazione e l’invidia! Occorre ridare alla virtù dell’umiltà un posto centrale perché “il Signore volge lo sguardo verso chi è umile”. Buona Domenica. don Luciano.

P.S. In Pieve oggi pomeriggio Esther Ammendola riceve il Santo Battesimo.