Romani 8,26-30  Salmo 12  Luca 13,22-30

Ci capita tante volte di chiederci se davvero sappiamo pregare. L’impressione che si ha, è quella di dire tante di quelle parole che, alla fine, non se ne capisce nemmeno la logica. Oltre a questo, c’è il pensiero strisciante circa la totale infruttuosità, quasi che nessuno ci ascoltasse. Tutti pensieri che addolorano e suscitano domande che rasentano l’eresia. Ecco: proprio quando ci assalgono questi pensieri, a soccorrerci ci sovviene la massima consolante e provvidenziale che San Paolo scrive nella sua Lettera ai Romani: “Non sappiamo come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili”. È proprio così: quello che noi sentiamo non è falso! Quell’aridità, quell’amarezza, quell’insoddisfazione, quel senso di vuoto che proviamo nella preghiera non sono una semplice tentazione: sono proprio il tappo che il peccato originale ci ha messo nel cuore e che ci rende inaccessibile il volto del Padre. In soccorso ci viene il dono dello Spirito che, inabitandoci dal giorno del Battesimo, parla a nome nostro, chiedendo al Padre ciò di cui noi abbiamo bisogno. Ogni volta che preghiamo dobbiamo essere consapevoli che la vera preghiera non è quella che affiora dalle nostre labbra ma quella che dal cuore, grazie allo Spirito, arriva direttamente al cuore del Padre. Ed è certamente esaudita. Bello pregare con una certezza del genere! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Preghiamo per Bianca Pini vedova Poli (RSA San Giuseppe, già Piazza M.L.King, 11) che è passata da questo mondo al Padre.