Martedì XXX Settimana del Tempo Ordinario

Romani 8,18-25  Salmo 125  Luca 13,18-21

Anche ieri è nata una bambina qui a Borgo. E San Paolo guarda alla gravidanza di una donna e nota che per avere la gioia di stringere tra le braccia un figlio è necessario passare attraverso i dolori del parto. Guarda alla storia e vede dolore da ogni parte: non è che la creazione tutta è come una madre incinta che sta per dare alla luce un figlio, cioè una novità attesa e sorprendente? San Paolo usa questi termini per descrivere l’idea: “L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio”. Bellissima immagine che descrive in maniera assolutamente geniale la storia: davvero esiste una continua aspettativa, un bisogno sfrenato di altro, un’ansia di bene mai pienamente compiuto. La creazione, ogni uomo, attende! Fintanto che l’uomo sa attendere, cioè sperare, è salvo: “se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza”. La speranza è come una donna bellissima che si vede sullo sfondo. Avanzi di due passi, lei arretra di due. Avanzi di tre, lei arretra ancora. A cosa serve allora la speranza? A camminare.L’anima della nostra giornata sia la preghiera per un mondo consapevolmente gravido di Dio! Buona giornata. don Luciano.