Giovedì XVI Settimana del Tempo Ordinario

Esodo 19,1-2.9-11.16-20b  Salmo Daniele 3,52-56  Matteo 13,10-17

“A colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha”. È totalmente in linea con la logica economica capitalistica: i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri; ma è possibile che Gesù applichi questo criterio alle cose di Dio? Non ci dovrebbe essere un’equa distribuzione? Il fatto è che, realisticamente, accade proprio così: chi si apre ad una logica di fede, ha la grazia di cogliere in ogni occasione qualcosa che lo conferma e lo rinsalda nella sua comunione con il Signore; chi si chiude, è così prevenuto alla grazia che anche quei doni che il Signore gli offre vengono rifiutati e scartati. Si è parlato della “cura covid” nell’ambito della fede: le chiese si sono svuotate. Chi frequentava per semplice abitudine, senza afflato e partecipazione, si è allontanato; chi, al contrario, aveva un amore autentico per il Signore, ha ancor più intensificato la sua preghiera, cogliendo l’importanza del proprio cammino di fede. La fede o cresce o non c’è. Non si può vivere per inerzia il proprio rapporto con Dio: con Dio ci si lega, ci si fa intimi, si diventa una cosa sola. “Una misura piena, scossa e traboccante sarà versata in grembo”… proprio così! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Un requiem per Maria Frandi vedova Botticelli (Piazza Vittorio Veneto, 25).