Mercoledì XVI Settimana del Tempo Ordinario

Santi Gioacchino e Anna, Genitori della Beata Vergine Maria

Esodo 16,1-5.9-15  Salmo 77  Matteo 13,1-9

“Ecco, il seminatore uscì a seminare”. Ho più di sessant’anni: quanto “seme divino” è stato seminato nella mia vita! Non posso di certo quantificarlo! Eppure, quanto mi riconosco ancora uno squallido deserto. Non posso incolpare di sterilità il seme. La stessa Parola che ha fatto uomini e donne dei santi è risuonata allo stesso modo in me. Il problema è il terreno: spesso è “strada“, luogo dove passa di tutto, macchine, tir, biciclette e tutto viene travolto dall’invasione di mille pensieri, situazioni, desideri, per cui il seme della Parola non ha occasione propizia per germogliare. Spesso è “sassoso“, ho il cuore di pietra: un cuore duro, insensibile, indifferente, impermeabile a tutto. Il seme non trova alcun humus in cui attecchire e prendere vigore. Spesso è una sterpaglia di “rovi“: qualche seme buono riesce a gettare le radice ma, poi, altri sono i semi che sono disposto a nutrire. Grazie a Dio, alcune volte, è anche terreno buono. Il seme fa il germoglio, poi lo stelo, poi le foglie e poi il fiore: è di una bellezza inenarrabile! Però è proprio così: il più delle volte il terreno non è fecondo. Me ne dispiaccio ma non so fare di meglio! Che il Signore non si spazientisca e non smetta mai di seminare. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera di suffragio per Marcello Landi (Viale della Repubblica, 82); siamo vicini a Giada e Serenella per la morte del loro Andrea.