V Domenica di Quaresima (A)

Ezechiele 37,12-14  Salmo 129  Romani 8,8-11  Giovanni 11,1-45

Nasciamo e moriamo. C’è un alfa della vita e c’è pure un omega, un inizio e una fine. Ciò che l’umanità da sempre sperimenta è che non c’è niente da fare contro la morte; a volte, la si riesce ad allontanare ma, ad un certo punto, si soccombe. Nonostante sia così da sempre, da sempre ci si ribella e si cercano strategie a favore della vita.

A Lazzaro, amico di Gesù, è capitato qualcosa che ha sconclusionato questo inesorabile meccanismo: da morto è stato fatto rivivere. Dal sepolcro è stato chiamato fuori. La Parola di Gesù lo ha risvegliato, lo ha rimesso in piedi, lo ha sbendato e lo ha fatto ritornare alla vita ordinaria, fra lo stupore di una folla accorsa a vedere.

La vita biologica è un dono grande di Dio ma non è la cosa più importante. Per i presenti al miracolo di Lazzaro lo stupore sarà stato immenso, qualcosa di mai visto ma per Gesù è stata la cosa più semplice del mondo. Non è il respiro ciò che fa la vita, è Gesù! Gesù è la risurrezione e la vita! Gesù è Colui che rende la vita viva, sempre… comunque! Buona Domenica. don Luciano.