Sabato XX Settimana del Tempo Ordinario

Rut 2,1-3.8-11; 4,13-17  Salmo 127  Matteo 23,1-12

“Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente”. L’ammirazione degli altri, è innegabile, è un idolo al quale facilmente sacrifichiamo tanti sforzi e fatiche della nostra vita. Quello che gli altri pensano e dicono su di noi ha un peso rilevante rispetto alla stima che abbiamo di noi stessi. Spesso accade che selezioniamo noi gli sguardi a cui dare più o meno peso e se le nostre attese non vengono rispettate, apriti cielo! Ma analizzando in tutta verità la sostanza della nostra vita: davvero è così rilevante il giudizio degli altri? Non è forse il giudizio di Dio che ci deve interessare sopra ogni altra cosa? Dovremmo tutti far passare al setaccio le nostre azioni quotidiane e chiederci: perché le faccio? Le farei anche se nessuno le considerasse? Difficilissimo imparare a mettersi sotto lo sguardo di Dio disinteressandosi degli altri, ma quanta pace dona! Impagabile la serenità che offre lo sguardo amorevole di Dio. Per Dio non sono le cose che facciamo che gli interessano, non cambiano di una virgola il bene e la stima che ha per ciascuno di noi. Decidiamo di fare poche cose ma facciamole con gioia e senza paura. Dio ci guarda con amore, ci incoraggia e ci sorride. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Un requiem per Fabrizio Sartoni (Località La Brocchi – Canicce, 4).