Sacratissimo Cuore di Gesù (C)

Ezechiele 34,11-16  Salmo 22  Romani 5,5b-11  Luca 15,3-7

Nel Vangelo di oggi ci sentiamo rivolgere da Gesù questa domanda: “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova?”. Cosa risponderemmo? Sinceramente, io credo che direi: “Io no! Prima di tutto metto al sicuro le novantanove – perché sono la garanzia della mia sussistenza e del mio benessere – e, poi, se proprio proprio mi è possibile, vado anche alla ricerca della dispersa”. Cosa ci sta sotto come ragionamento: che le pecore per me sono numeri. Per Gesù è proprio un’altra cosa. Per Gesù le pecore sono volti, sono persone, sono nomi. Se dovessimo cambiare l’esempio e dire: “Chi di voi se ha cinque figli e ne perde uno, non lascia lì i quattro per andare in cerca di quello smarrito?”, certamente, la risposta cambierebbe. Perché? Perché a parlare non deve essere la testa, la razionalità, il calcolo ma il cuore, l’amore, la vita. Oggi facciamo festa celebrando il Sacro Cuore di Gesù: per quale motivo la Chiesa ci suggerisce questo attributo cristologico particolare? Semplicemente per dirci che Dio con noi non ragiona con criteri d’interesse ma solo per amore, donando la vita per ciascuno di noi, nessuno escluso! Quanta roba! Buona giornata. don Luciano.