Mercoledì XX Settimana del Tempo Ordinario

Giudici 9,6-15  Salmo 20  Matteo 20,1-16

“Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. La bontà può generare il mal di pancia? Molto più della cattiveria… Chi è buono, comportandosi sempre nella logica della generosità, provoca sensi di colpa in chi è mediocre. Provate a pensare a chi si esprime a favore dei carcerati, degli immigrati, dei drogati: al di là di qualche timido apprezzamento, ciò che genera è solo fastidio. Soprattutto se l’accoglienza invade il campo della quiete abituale. Il buono è oltre la giustizia! Agli uomini piace più la giustizia che la bontà. La giustizia segue canoni precisi ed uguali per tutti: la bontà è esagerata, fa del bene a chi non lo merita. La parabola del padrone che paga gli operai che hanno lavorato dieci ore come quelli che hanno lavorato un’ora soltanto non può che indignare: non è secondo giustizia! Ma Gesù dice che questo modo di agire è proprio del “Regno dei cieli”. Dio regna secondo bontà e non secondo giustizia. La bontà guarda il cuore e non la coerenza. Per questo noi siamo nel mondo e viviamo con fatica e dolore, perché siamo in attesa del Regno di Dio. Se possiamo e se l’abbiamo conosciuto, però, cerchiamo ogni tanto di farne trasparire dai nostri gesti qualche spiraglio. Buona giornata. don Luciano.