Giovedì XXV Settimana del Tempo Ordinario

Qoelet 1,2-11  Salmo 89  Luca 9,7-9

“Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere. Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l’occhio di guardare né l’orecchio è mai sazio di udire”: sono le parole di un grande libro sapienziale, il Qoelet. Trasuda da queste parole una nostalgia di pienezza spettacolare. Si percepisce che nel cuore dell’uomo c’è un anelito profondo che lo porta a cercare oltre la routine del fare quotidiano. Benché il mondo continui a bombardarci con l’idea che tutto è qui, il nostro cuore ci fa sperimentare un’assenza insopportabile che spinge lo sguardo verso l’Infinito. Ogni uomo, ogni donna si porta in cuore “un crepaccio assetato di Infinito”, scriveva il filosofo Kierkegaard. La sete di Dio si smorza solo bevendo alla fonte della salvezza che è Cristo Gesù. Ci rallegriamo nel mangiare e bere di Lui, della sua Parola e del suo Corpo, nell’attesa che Egli venga. Rimane la sete perché di Dio non saremo mai saturi. Buona giornata. don Luciano.

P.S. Il Signore conduca in paradiso Silvia Maretti (Via Nelli da Rabatta, 5).