III Domenica del Tempo Ordinario (A)

Isaia 8,23b-9,3  Salmo 26  1Corinzi 1,10-13.17  Matteo 4,12-23

Ogni volta che leggo la chiamata dei primi discepoli rimango impressionato dall’immediatezza con cui si decidono per Gesù. Se ci pensate: quante prove, quante rassicurazioni, quanti chiarimenti, esige l’uomo d’oggi – e noi – prima di fidarsi di una persona e seguirla. Nel “sì” di Pietro e Andrea, di Giacomo e di Giovanni, non c’è il minimo tentennamento: la bellezza di Gesù li fa totalmente arresi al suo servizio!

Non solo dicono “sì” immediatamente ma abbandonano anche tutto ciò che possiedono, cose e affetti, senza il minimo rimpianto: con Gesù tutto appare relativo. Credo davvero che ogni uomo che si sia deciso per il Vangelo possa testimoniare che niente è mai mancato nella sequela; sono talmente belle e avvincenti le grazie che ne derivano che i rimpianti non trovano alcuna risonanza.

La totale assenza di recriminazione è il criterio della veridicità del nostro incontro con Gesù: se nel nostro cuore permangono resistenze, reticenze, distinguo, perplessità, è molto probabile che non abbiamo conosciuto Gesù! È bene che ci guardiamo dentro e verifichiamo se, forse, non stiamo seguendo una serie di norme e tradizioni religiose che poco hanno a che fare con la novità sorprendete del Vangelo. Buona Domenica. don Luciano.