Mercoledì delle Ceneri

Gioele 2,12-18  Salmo 50  2Corinzi 5,20-6,2  Matteo 6,1-6.16-18

La Quaresima è un invito sempre nuovo, scomodo e insieme promettente, a verificare il nostro essere cristiani sulla Pasqua di Gesù e sul Vangelo. Intraprendere questo viaggio di quaranta giorni ci darà una nuova forma, la forma di Gesù, ci scolpirà come cristiani.

La Quaresima deve essere un camminare nel bene e forse val la pena che gustiamo quest’anno 2023 l’imposizione delle ceneri che va sì letta, come l’abbiamo sempre letta, come un riconoscere la nostra piccolezza: “Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai”; la sappiamo sin da piccoli questa cosa ma forse quest’anno occorre sognare, occorre andare alla Genesi e lì alla Genesi vedere questo uomo che nasce dalla polvere ma a questa polvere si unisce il soffio di Dio; da questo pugno di polvere, di cenere, ecco c’è qualcosa che lo visita dall’interno, appunto il soffio di Dio che rende libera e bella la nostra vita. Inoltre cenere e acqua sono gli ingredienti primitivi del bucato: cenere e acqua. E sappiamo anche che i contadini mettevano pugni di cenere come fermento di vita nei solchi. Ecco occorre vedere così quest’anno il gesto dell’imposizione delle ceneri, questo rendere bella la nostra vita. Vedere la Quaresima non soprattutto come rinuncia, mortificazione ma come cammino per rendere più bella la nostra vita, moltiplicando le preghiere, gli affetti, gli impegni. Camminare dentro la preghiera, il digiuno, l’elemosina, moltiplicando il bello della nostra vita. Fare tante cose belle. Avere buone abitudini o, come dice il Papa: “Se guarisci il cuore, guarisce tutto il mondo”. Cercasi cristiani così, che avendo capito di essere memoria viva della Pasqua di Gesù, dello spezzare il pane, abitano la terra con questa mentalità di speranza e di amore ma sanno che la vera battaglia è quella del proprio cuore e quindi oggi, primo giorno di Quaresima, pregano: “Signore, guarisci il mio cuore”.

Buona Quaresima. Don Luciano.

P.S. Il Signore accolga in Paradiso, Roberta Rossi vedova Bonetti (Via Firenze, 3).