Martedì VII Settimana del Tempo Ordinario

Siracide 2,1-13  Salmo 36  Marco 9, 30-37

“Figlio, se ti presenti per servire il Signore, resta saldo nella giustizia e nel timore, prepàrati alla tentazione”. La vita umana non è un cammino in discesa, per nessuno! Le situazioni di fatica e di dolore non si contano. Quale uomo è esonerato dall’interrogarsi sul perché della malattia, della cattiveria, della morte? Da credenti non siamo liberati dalle pene del vivere. Il Libro del Siracide ci offre il senso da dare alle incongruenze della storia: sono una tentazione! È il maligno che prova, in tutte le maniere, a mettere in discussione la ragionevolezza della fiducia riposta in Dio. E’ il maligno che tenta, non Dio! Nel Getsemani Gesù è tentato nel suo rapporto con il Padre: seppure dentro una tristezza fino alla morte, la decisione è quella di affidarsi ancora, totalmente! Se siamo nella pace e nella serenità non illudiamoci: prima o poi verrà anche per noi il momento del dubbio e dell’angoscia. L’abitudine quotidiana della preghiera e dell’affidamento siano così vivi in noi da sgorgare dal cuore anche quando i fatti ne sembrano una plateale smentita. La preghiera saltuaria non riesce a rendere ragione quando il dramma si fa pesante e insopportabile.

E’ stato trovato scritto sul muro di una cantina rifugio per Ebrei a Colonia durante la Seconda Guerra Mondiale: “Credo nel sole anche quando non splende. Credo nell’amore anche quando non lo sento. Credo in Dio anche quando tace”. Capite che livello? “Credo in Dio anche quando tace”. La nostra saldezza sia in Dio, non nella nostra forza! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Un requiem per Pierina Rontini vedova Filipponi (Via di Larciano, 75).