1Samuele 1,24-28  Salmo 1Samuele 2,1.4-8  Luca 1,46-55

“L’anima mia magnifica il Signore… perché ha guardato l’umiltà della sua serva”. Sappiamo come Maria sia figura della Chiesa. Dalle sue labbra noi impariamo la lode. Maria ci insegna che cosa dire: noi non ci accorgiamo di che cosa ci è accaduto con l’avvento del Signore Gesù nella storia. Siamo tutti assimilabili al dormiglione del presepe che non si rende conto che vicino a Lui è nato il Salvatore. Maria ne è consapevole e, a nome dell’umanità, canta, ci suggerisce le parole della gratitudine: Dio ha guardato alla bassezza della nostra condizione e ne ha avuto compassione. Ha scelto di assumerla, di farla propria. Non è cosa da poco. Da poveri che eravamo, ci ha fatto ricchi. Ci ha rivestito degli abiti del Figlio: abbiamo una dignità regale. La liturgia della Chiesa ce lo ricorda ogni sera nella preghiera dei Vespri: “Ricordatevi che siete stati risollevati dalla polvere, che avete una dignità, che siete chiamati ad essere alla pari di Dio!”. Facciamo troppo in fretta a spogliarci della nostra dignità filiale indossando quella servile, proprio come ci è raccontato nella parabola del figliol prodigo. Teniamo alta la considerazione della nostra dignità che è costata il sangue di Gesù: facciamone costantemente memoria attraverso il cantico del Magnificat! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Il Signore doni il premio eterno a Concetta Moscato vedova Paglia (Via Sagginalese, 56) e a Lucio Rossano (Viale della Resistenza, 23).