IV Domenica di Avvento (C)

Michea 5, 1-4a  Salmo 79  Ebrei 10,5-10  Luca 1,39-45

Si avvicina l’alba della storia. Alle tenebre della notte si sostituisce una luce sfolgorante: Dio sta prendendo dimora in mezzo a noi. Non abituiamoci alla notizia che Dio si fa uomo. Lasciamoci prendere dallo stupore di chi, con semplicità, si dispone a guardare attendendo con pazienza la sorpresa.

Protagonista della liturgia delle ultime due Domeniche è stato Giovanni il Battista, il Precursore. Protagonista di oggi, ultima Domenica prima di Natale, è una Vergine, è una Vergine Madre, è Maria. Allora, se vogliamo capire bene il significato autentico, genuino del Natale, dobbiamo chiederlo a Maria. E Maria ci insegna che per celebrare bene, correttamente, il Natale cristiano, occorre evitare un piccolo ma grande errore: lasciar fuori dal Natale il vero festeggiato. E il vero festeggiato è Gesù. Maria si è lasciata abitare dallo stupore. Nel momento in cui l’angelo le annunzia la maternità divina non c’è nulla che deponga a favore di una tale notizia. Maria si fida, lascia che l’annuncio dell’angelo si realizzi in lei, giorno dopo giorno. Maria sa attendere le grandi cose che Dio ha in serbo per lei. Nel corso della sua vita avrà occasione di meravigliarsi della straordinarietà di quel Figlio che ha portato in grembo. La grandezza di Maria sta nel mettersi a ringraziare da subito quello che Dio ha fatto in lei, ancor prima di vederlo. Questo è il senso dell’Eucaristia che ogni Domenica celebriamo: noi ringraziamo il Signore, perché anche se non sempre ce ne accorgiamo, Lui sta facendo grandi cose per noi! Buona Domenica. don Luciano.