Giovedì XI Settimana del Tempo Ordinario

2Corinzi 11,1-11  Salmo 110  Matteo 6,7-15

Pregare è un’arte. Non ci si improvvisa. È una dimensione che per entrare nelle viscere dell’uomo ha bisogno di tempo e di esercizio. Ha bisogno di un lungo tempo di apprendistato, una buona dose di deserto e di aridità e, poi, è pane che nutre in abbondanza. Gesù non ha tralasciato di “insegnare” ai suoi discepoli la preghiera: “Voi dunque pregate così: Padre nostro…”. Ma queste sono solo le parole che riassumono i grandi bisogni dell’uomo. Gesù insegna a pregare con il suo esempio. I discepoli vedono che il Padre è sempre nelle pieghe dei gesti e delle parole di Gesù. È questione di tempo e di cuore. Non si prega finché il tempo non è inzuppato dal pensiero di Dio. La preghiera del “Padre nostro” è ossigeno per il credente nel momento in cui manca persino il fiato per dire una sola parola a Dio. Quando non sappiamo che cosa dire recitiamo il “Padre nostro”: a furia di ripeterlo entrerà nell’anima e sarà pace! Buona giornata. Don Luciano.