Martedì XX Settimana del Tempo Ordinario

Giudici 6,11-24a  Salmo 84  Matteo 19,23-30

“In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli”. È una sentenza che incute timore e possiamo dire tranquillamente che tutti noi siamo in questa categoria a rischio. È vero che ci sono ricchi di ben altro spessore rispetto a noi ma è bene che ci interroghiamo e verifichiamo attentamente la nostra coscienza a partire da queste parole. Anzitutto, Gesù non dice che per i ricchi sia impossibile entrare nel regno dei cieli: è difficile, ci sono molteplici tentazioni e occasioni che portano fuori dal vero senso del vivere secondo Dio. La ricchezza tende ad occupare tutto il cuore, la mente e l’anima; si avvinghia strozzando la vita nella sua bellezza di dono, di generosità, di altruismo. Il primato dell’occupazione ordinaria del nostro tempo non deve mai essere l’arricchimento ma la comunione. Si può essere ricchi ed usare la ricchezza per il bene degli altri e la condizione del ricco diventa vera e propria santificazione. Occorre educare con cura e attenzione la libertà per rimanere slegati e indifferenti rispetto ai beni che devono rimanere sempre mezzo e mai fine. Papa Leone XII diceva: “Il denaro è un ottimo servitore ma un pessimo padrone”. Quante vite bruciate per l’idolo della ricchezza… e il regno dei cieli sfuma… già adesso, ovviamente! Buona giornata. don Luciano.

P.S. Una preghiera per Simonetta Franchini vedova Lucherini (Via Amendola, 14 ) che accompagniamo nel suo compimento della vita eterna.